Cattedrale vegetale di Lodi: la splendida opera di Mauri semidistrutta dal vento (e dall’incuria)

Un'opera d'arte, una delle splendide architetture naturali di Giuliano Mauri rischia di essere del tutto distrutta dal vento ma probabilmente anche dall'incuria. A causa dei fortissimi venti che negli ultimi giorni si sono abbattuti in Lombardia, la celebre cattedrale vegetale di Lodi è stata parzialmente rovinata

Un’opera d’arte, una delle splendide architetture naturali di Giuliano Mauri rischia di essere del tutto distrutta dal vento ma probabilmente anche dall’incuria. A causa dei fortissimi venti che negli ultimi giorni si sono abbattuti in Lombardia, la celebre cattedrale vegetale di Lodi è stata parzialmente rovinata.

Una violenta tromba d’aria domenica sera ha colpito l’hinterland milanese, danneggiando gravemente 23 delle 108 colonne, nella parte frontale e centrale. Alcune sono cadute per terra, altre si sono abbattute su quelle vicine e lì rimangono precariamente appoggiate.

All’indomani del disastro, ciò che resta della suggestiva Cattedrale vegetale, che sorge a ridosso dell’Adda, è molto triste. L’accesso è stato chiuso al pubblico e la struttura in legno è circondata da nastro rosso e bianco mentre i rami scaraventati via dalla furia del vento giacciono inermi sul suolo. Le colonne cadute sono tutte spezzate al livello del terreno.

Forse un fungo, più che un difetto di progettazione, potrebbe aver danneggiato il legno dall’interno, favorendo il crollo. Già un mese fa erano cadute altre colonne sempre a causa dei forti venti.

Per Francesca Regorda, presidente della Fondazione Giuliano Mauri, è un disastro:

“Le opere di Giuliano Mauri hanno bisogno di manutenzione. Il Comune non ne ha mai fatta. Lo abbiamo cercato inutilmente per settimane e il risultato è questo”.

Inaugurata nel 2016, l’opera postuma di Mauri occupa un’area di 1.618 mq e prima dei danni era costituita da 108 colonne di legno, dal diametro di 1,20m ciascuna, alta 18m, lunga 72m e larga 22,48m.

cattedrale vegetale 3

La splendida opera nasce da uno scritto, lasciato in eredità dall’artista e considerato il suo testamento artistico, nel quale progetta una Cattedrale Vegetale per la sua città, Lodi. La direzione artistica dei lavori è stata coordinata dai figli di Mauri, il progetto da Francesca Regorda.

La Cattedrale rappresenta un’idea di magnificenza, un ordine e una sacralità del luogo, ho sempre voluto dare corpo a questa fratellanza che esiste tra il luogo e la sacralità della terra e di questi elementi che si innalzano che sono gli alberi. In questo c’è dentro tutta la filosofia del mio lavoro. Il luogo non mi dimentica e questo mi fa felice, mi piace pensare che la gente attraverserà questo luogo pensando al perché è stata costruita, al perché si è fatta, una domanda che la gente si farà da sé, rendendosi conto che l’opera vale il posto” diceva Giuliano Mauri.

Quella di Lodi non è la prima opera di questo tipo di Mauri. Risale al 2001 la suggestiva Cattedrale Arte Sella ideata già negli anni Ottanta ma realizzata nel 2001 a Borgo Valsugana, Trento. Un’icona ma anche l’immagine simbolo della valle, meta di migliaia di visitatori.

artesella
arte sella

Foto

Un anno dopo la sua morte, nel 2010, viene inaugurata la seconda cattedrale verde, realizzata nel Parco delle Orobie (Bergamo), in un contesto ambientale più isolato ma comunque visitato da migliaia di persone.

cattedrale orobie

Quella di Lodi è l’ultima e purtroppo ne stiamo perdendo parti importanti.

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Francesca Mancuso

Foto cover

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