Case e costruzioni prefabbricate in legno nei climi mediterranei

Le costruzioni in legno negli ultimi anni hanno registrato un grande sviluppo. Questa tecnologia, già ampiamente diffusa ed apprezzata nelle zone settentrionali del nostro paese, si sta affacciando ed affermando anche nelle regioni con climi più temperati. Tale apprezzamento è giustificabile per le caratteristiche intrinseche ed estrinseche del materiale cardine di tali costruzioni: il legno.

Le costruzioni in legno negli ultimi anni hanno registrato un grande sviluppo. Questa tecnologia, già ampiamente diffusa ed apprezzata nelle zone settentrionali del nostro paese, si sta affacciando ed affermando anche nelle regioni con climi più temperati. Tale apprezzamento è giustificabile per le caratteristiche intrinseche ed estrinseche del materiale cardine di tali costruzioni: il legno.

Le costruzioni in legno, infatti, hanno un alto valore aggiunto in quanto sono energeticamente molto efficienti e, poiché utilizzano esclusivamente materiali naturali, diventano punti di forza per la nuova disciplina della bioarchitettura e/o dell’architettura sostenibile.

Il principio basilare di tali discipline è l’attenta osservazione dell’ambiente circostante per utilizzare al meglio le risorse del luogo. Per tale motivo, una casa costruita a Bolzano non potrà mai essere uguale per conformazione, morfologia e caratteristiche tecniche, ad una costruita a Roma o ancora più a Palermo. La Griffner, azienda leader nella produzione di case prefabbricate in legno, ha molto chiaro questo concetto; infatti, ha sviluppato una linea orientata per queste aree geografiche.

La casa mediterranea dovrà difendersi dal sole, a differenza di una casa montana che deve catturare il sole. Pertanto dovrà sicuramente avere una minore superficie vetrata per ridurre l’effetto serra che si creerebbe al suo interno. Per tale motivo la casa sarà conformata da portici, atri, e patii, tutti elementi architettonici capaci di creare ombre sulla costruzione, permettendo la fruizione degli spazi sottostanti all’aperto nei periodi estivi e molto caldi delle regioni meridionali.

I colori delle rifiniture esterne e anche delle finiture saranno molto chiari, in modo da avere un maggior potere riflettente della radiazione solare. Caratteristiche tutte presenti nella produzione di casa Griffner denominata “Design Box“. Altri elementi tecnici che conformano una casa mediterranea sono i classici brise-soleil o frangisole, lamelle fisse e orientabili che spezzano l’incidenza dei raggi solari estivi, creando zone d’ombra in prossimità delle finestre e delle ampie vetrate, presenti sul prospetto, evitando così un aumento di temperatura all’interno.

Un altro elemento molto importante è la ventilazione naturale al suo interno. Una corretta ventilazione, progettata studiando la direzione dei venti freschi estivi, può garantire un buon raffrescamento degli ambienti e delle superfici dell’abitazione, ottenendo migliore confort interno nella stagione estiva. Per tale motivo dovrà essere calibrato un buon rapporto tra le finestre delle pareti sottovento e quelle posizionate sopravento.

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Altro elemento fondamentale da considerare in fase di progettazione è la percentuale di umidità interna; oggi ci sono sistemi che tendono a regolare l’umidità interna, creando un microclima ottimale. Sono micro ugelli che spruzzano acqua nebulizzata, rendendo l’aria meno secca e facilitando, verso l’interno, il convogliamento di aria ad alta valenza per il raffrescamento passivo estivo.

Da queste considerazioni si può quindi concludere che le problematiche di progettazione, per una casa ad alta efficienza energetica in climi mediterranei, sono completamente differenti da quelle per la classica casa in legno che la stragrande maggioranza immagina.

La componente impiantistica è anch’essa differente tra le due tipologie.

La casa mediterranea avrà ovviamente una maggiore implementazione delle tecnologie solari: pannelli fotovoltaici per la produzione di energia elettrica e pannelli solari per la produzione di acqua calda da utilizzare per i sanitari e per l’impianto di riscaldamento a pannelli radianti, posizionati sotto al pavimento. L’impianto a pannelli radianti può essere utilizzato anche per raffrescare, nel periodo estivo, l’interno delle abitazioni. Nelle tubazioni passerà acqua fredda, o meglio relativamente fredda, in grado di raffrescare gli ambienti. Si può far uso di una pompa di calore associata ad una pompa geotermica che, pescando nel terreno sottostante dove la temperatura è di 10°C tutto l’anno, raffredda l’acqua contenuta nei tubi, tramite un sistema a scambiatore.

Il solar cooling è una tecnica ancora poco diffusa che permette ricavare fresco per le stagioni estive, dai collettori solari. Da macchine frigorifere alimentate ad acqua calda e vapore, si produce acqua refrigerata!! La casa montana, in contrapposizione avrà un termocamino, stufe a pellets etc.

La durata e l’affidabilità di case prefabbricate in legno sono identiche a quelle di case costruite con i metodi tradizionali. Per la realizzazione necessitano delle stesse autorizzazioni, dovendo rispettare tutte le leggi e norme tecniche attualmente vigenti per le tradizionali costruzioni, ma i tempi di costruzione sono nettamente inferiori. Una casa Griffener in terza fornitura viene costruita, ad esempio, in 3÷4 mesi.

Nei casi di norme tecniche volte al risparmio energetico e all’utilizzo di fonti rinnovabili e principi di bioarchitettura, le costruzioni prefabbricate in legno hanno standard maggiori.

La classe energetica

La classificazione energetica viene introdotta prendedendo l’esperienza degli altri paesi europei che, nel combattere i climi freddi nordici, sono sempre avanti nell’affrontare problematiche ambientali e di risparmio energetico. La classificazione energetica stabilisce sette classi di merito identificate con le prime lettere dell’alfabeto che, partendo dalla lettera A, classe più virtuosa, classificano il comportamento termico di un’abitazione e/o un edificio sia di nuova costruzione che oggetto di ristrutturazione.

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I parametri della classificazione energetica, espressi in kWh/mq per anno, sono riferiti alle sole voci di riscaldamento invernale e produzione di acqua calda sanitaria. Ovviamente avendo inverni molto freddi, il salto termico che una caldaia deve compiere per mantenere una temperatura costante all’interno dell’appartamento è maggiore, se all’esterno ci sono temperature sotto zero, con un grande dispendio di energia.

Diverso è per le nostre regioni del sud, dove le temperature degli inverni possono essere tutt’al più prossime allo zero, per periodi brevi mentre, le estati calde fanno si che, l’utilizzo spasmodico dei sistemi di climatizzazione tradizionali influiscano sul comportamento energetico dell’edificio. Inoltre, se l’impiego di pareti e finestre con tripli vetri molto performanti sono indispensabili in quei paesi nordici, alle nostre latitudini potrebbe risultare eccessivo, portando solo un aumento del costo della casa.

Una progettazione seria, con grande attenzione all’ambiente, non è univoca, ma deve essere calibrata e calata nel contesto in cui l’edificio verrà costruito.

Ritornando alla certificazione per una casa mediterranea, sembrerà strano, ma per essere efficiente, non necessariamente dovrà essere di classe A+ perché in questo valore (<15 kWh/mq anno) non è presente la componente energetica per il raffrescamento. Considerando il bilancio complessivo, estate-inverno, la classificazione iniziale verrebbe ad essere compromessa. Potrà avere tranquillamente un’efficienza di classe B senza compromettere nulla, anzi è da considerarsi un ottimo risultato. Ovviamente questa problematica verrà superata nel nostro paese perché sono in atto una serie di norme che prevedono la climatizzazione estiva, come la UNI TS 11300. Tuttavia, nella fase di avvio, ai fini della certificazione degli edifici, si considerano solamente gli indici di prestazione di energia primaria per la climatizzazione invernale e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici e sanitari. La norma stabilisce una classificazione a latere per la climatizzazione estiva, basata anch’essa sul consumo in kWh/mq anno, identificando una qualità prestazionale in scala che va dalla I classe (ottima) alla V classe (cattiva).

In una buona progettazione consapevole, l’analisi costi/benefici ha una posizione rilevante che condiziona le scelte progettuali. Queste differenze prestazionali, tra la casa montana e mediterranea, sono ottenute con i medesimi materiali e tecniche.

I materiali

Il materiale isolante è costituito da fibra di cellulosa ricavata dal riciclo dei giornali impregnati di sali di boro per evitare la formazione di muffe e microrganismi al suo interno. Saranno il una buona ventilazione sotto il primo solaio, evitando così la formazione di umidità di risalita. Il cablaggio delle componenti impiantistiche viaggia tutto sottotraccia all’interno di uno spessore tecnico di circa 5 cm, posto nell’intradosso delle pareti. Questa tecnologia non è solamente utilizzata per case isolate su due piani ma, anche per interventi più consistenti, come palazzine abitative, asili nido, scuole, uffici, ampliamenti di abitazioni, tutto ciò che deve essere costruito di medie dimensioni. La struttura portante è costituita da un traliccio in legno rivestito con diversi strati di fibra di legno e coibentata con cellulosa che conferisce solidità e isolamento. Lo spessore standard è di 35,5 cm. Gli infissi sono tutti in legno e presentano nella parte esterna un guscio in alluminio resistente alle intemperie e facile da pulire. I materiali utilizzati sono tutti certificati da marchi di qualità.

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Riqualificazione del costruito

Ovviamente la bioarchitettura interviene anche nel costruito e nel preesistente, con interventi di riqualificazione, utilizzando molto i materiali isolanti sopradescritti. Noi non ci accorgiamo ma, le nostre abitazioni, anche le più moderne, hanno una forte dispersione termica, basti pensare che si aggirano tra le classi E ed G. Per enunciare dei dati statistici, una casa tradizionale ha un costo di gestione, in media, di 2400,00 euro/anno. Tale cifra comprende i costi per riscaldamento, produzione di acqua calda sanitaria, condizionamento estivo, gas, elettricità. Una casa ecologica o ad alta efficienza energetica, ha, invece, un costo di gestione di 650,00 euro/anno e se sono presenti tecnologie di produzione energetiche da fonti rinnovabili, vi è addirittura un guadagno di circa 1650,00 euro/anno. (fonte Casa Ecologica).

Per fare un piccolo esempio possiamo legare il concetto di casa a quello dell’automobile. Se dobbiamo acquistare una macchina, oltre ad valutarne l’aspetto estetico, osserviamo anche e soprattutto i consumi, gli optional, la svalutazione annua ecc. Se maciniamo molti chilometri l’anno preferiamo acquistarla diesel, o meglio a GPL o a metano, perché anche se costano un poco in più, sappiamo che consumano di meno e sono anche meno inquinanti.

La domanda allora nasce spontanea: Perché quando acquistiamo casa, non ci interessiamo di quanto consuma in termini energetici e quindi anche economici? Eppure la vita media di un auto è di 5/10 anni, mentre quella di un appartamento è di molti decenni!!! Meditiamo dunque…….meditiamo!

Arch. Gianfrancesco AlianoAGA Studio

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