Quarantasette metri quadrati calpestabili, 150 metri di struttura e un consumo di 2.000 kilowattora. È questo l’identikit della nuova casa ecologica made in Italy, che verrà presentata alle prossime Olimpiadi dell’architettura “Solar Decathlon Europe”, una competizione internazionale tra venti Paesi, che presenteranno prototipi di abitazioni costruite a basso impatto ambientale, dove l’Italia partecipa per la prima volta.
Quarantasette metri quadrati calpestabili, 150 metri di struttura e un consumo di 2.000 kilowattora. È questo l’identikit della nuova casa ecologica made in Italy, che verrà presentata alle prossime Olimpiadi dell’architettura “Solar Decathlon Europe 2012”, una competizione internazionale tra venti Paesi, che presenteranno prototipi di abitazioni costruite a basso impatto ambientale, dove l’Italia partecipa per la prima volta.
La nuova casa ecologica realizzata in Italia non è solo ecosostenibile, ma anche bella, trasportabile e costruita seguendo lo stile mediterraneo; in breve un luogo di efficienza energetica e tecnologia, che consente di avere una temperatura mite sia in estate che in inverno, come ha spiegato Chiara Tonelli, docente dell’Università Roma Tre, responsabile del team di architetti che ha realizzato il progetto finalista: “Il vero problema delle case nell’area del Mediterraneo è il caldo, non il freddo”.
E così, grazie ad una stretta collaborazione dell’Ateneo di RomaTre con quello della Sapienza, un gruppo di professori, neolaureati e studenti hanno unito le loro forze per realizzare il prototipo della casa del futuro, che però non dimentica le sue radici. Il team di architetti e studenti ha infatti messo in pratica anche in ambito architettonico quella filosofia che coniuga il presente, il futuro e il passato.
Come? La pianta della casa si rifà alle antiche abitazioni dei Sumeri, con un giardino “raffrescante” all’esterno del patio, mentre lo sguardo al futuro è dato dall’energia rinnovabile rivenduta al fornitore e un’auto elettrica collegata alla rete di produzione, che funge da batteria per stoccare l’energia in eccesso. Smontabile e componibile in uno o più moduli, la nuova casa “Med in Italy” crea di fatto un nuovo di abitare, senza devastare il pianeta.
Non solo casa passiva perché quella progettata dalle università romane è in grado di produrre sei volte più energia di quella necessaria al suo fabbisogno. In tal modo è stato stimato che in 20 anni una casa di questo tipo eviterà l’immissione in atmosfera di oltre 121 tonnellate di emissioni di CO2, in pratica quanto un piccolo bosco di 120 alberi, senza dover rinunciare ad alcun comfort, ma al contrario, con la massima tecnologia a disposizione.
La spesa complessiva per costruire questa struttura eco-compatibile è di un milione di euro, mentre il prototipo ne costerà circa 250.000, la casa sarà rivestita con un materiale fonoassorbente e potrà essere messa su in tempi brevi, perfino in luoghi dove mancano collegamenti a reti fognarie ed elettriche. Ma il bello di Med in Italy è che può essere realizzata in due giorni e montata in appena otto: “Ciò consentirà di utilizzarla anche in territori turistici – ha detto Chiara Tonelli – oppure dopo catastrofi naturali come i terremoti o nella prima accoglienza per i profughi”.
Tra i test che la nuova casa ecologica “Med in Italy” dovrà superare c’è anche una prova di comunicazione e fattibilità, in breve il grado di accoglienza della casa. Ma se è vero che lo stile di vita mediterraneo è il più accogliente per eccellenza, forse vedremo premiati i nostri eco-architetti!
“La finale verrà disputata nel settembre 2012 e quindi ci aspetta un altro anno di lavoro, ma noi abbiamo già vinto una tappa fondamentale“, continua Tonelli. “Siamo stati scelti tra le centinaia di progetti presentati e questo ci consentirà di avere i fondi per realizzare l’edificio. Inoltre è la prima volta che una casa bioclimatica viene studiata con maggiore attenzione all’isolamento dal caldo rispetto a quello dal freddo. Noi mediterranei abbiamo una tradizione antichissima nel campo della bioclimatica e con Med in Italy abbiamo recuperato la ricchezza di questa storia costruttiva coniugandola con le possibilità offerte dalla tecnologia moderna. Questo binomio, unito a una forte attenzione all’aspetto estetico, è la chiave che può permettere all’Italia di tornare a giocare un ruolo di primo piano in questo campo“.
E allora…Forza Azzurri!
Verdiana Amorosi