Iin un villaggio remoto della Tanzania, alle pendici del monte Kilimangiaro, è sorta una biblioteca sostenibile, efficiente ed off-grid, dedicata ai bambini e ai ragazzi delle scuole della zona. Con questa struttura, realizzata applicando e aggiornando tecniche edilizie tradizionali e utilizzando solo risorse reperibili in loco, si vuole offrire ai piccoli la possibilità di un’istruzione dignitosa, in un contesto che rispetti sia l’ambiente che la cultura locale.
Iin un villaggio remoto della Tanzania, alle pendici del monte Kilimangiaro, è sorta una biblioteca sostenibile, efficiente ed off-grid, dedicata ai bambini e ai ragazzi delle scuole della zona. Con questa struttura, realizzata applicando e aggiornando tecniche edilizie tradizionali e utilizzando solo risorse reperibili in loco, si vuole offrire ai piccoli la possibilità di un’istruzione dignitosa, in un contesto che rispetti sia l’ambiente che la cultura locale.
Costruita con un budget di soli 5.400 dollari (meno di 5.000 euro) su iniziativa della ONG Excel Education Foundation e su progetto dell’architetto Patricia Erimescu, la Biblioteca dei Bambini di Njoro (Njoro Children’s Library) permette ai 408 allievi della locale scuola elementare e agli studenti di altre tre scuole della zona di avere uno spazio protetto e confortevole in cui leggere e studiare. I giovani studenti hanno così accesso gratuitamente a dei libri che non avrebbero la possibilità di acquistare: un modo per diffondere alfabetizzazione e istruzione tra la popolazione dell’area, contribuendo ad offrire prospettive di vita migliori alle nuove generazioni e a spezzare il circolo della povertà.
La costruzione della biblioteca, realizzata prevalentemente in terra cruda e mattoni cotti, ha coinvolto attivamente tutto il villaggio e la posizione dell’edificio è stata scelta con cura insieme agli insegnanti e alle autorità locali. La costruzione è avvenuta utilizzando e perfezionando i metodi di costruzione tradizionali, senza impiegare strumenti elettrici e sfruttando materie prime presenti nella zona, oltre che materiali provenienti dal riciclo.
La pianta della biblioteca è ispirata alla tradizionale casa dei Masai, uno dei gruppi etnici della zona, e tutte le soluzioni edilizie impiegate – dalla parete “forata” all’allestimento di un giardino esterno con piante di banana – sono state studiate per sfruttare al meglio ventilazione e illuminazione naturale e per consentire di mantenere l’ambiente interno il più possibile fresco e “naturalmente climatizzato” nel corso dei mesi più caldi dell’anno.
Il risultato è un edificio che si integra perfettamente nell’ambiente circostante, che rispetta le tradizioni locali e che permetterà ai piccoli studenti di leggere e imparare in tutti i mesi dell’anno.
Lisa Vagnozzi
Photo Credits: Patricia Erimescu
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