Bauhaus: la chiatta “passiva”, ovvero la casa-barca autosufficiente

Dormire cullati dalle dolci onde del fiume o preparare il caffè col sottofondo dello sciabordio dell’acqua, godere di una vista mozzafiato migliore di quella offerta da tante case in città o trasferirsi in libertà da un posto all’altro. E senza dover traslocare. L'idea di vivere in barca esattamente come in un qualsiasi appartamento è romantica e affascinante. E se la casa-barca fosse anche autosufficiente? Bauhaus, una chiatta “passiva”, attraccata attualmente a Londra, che dispone di un’ampia illuminazione naturale e di un sistema solare fotovoltaico che fornisce 1.7kW di energia, è la risposta.

Dormire cullati dalle dolci onde del fiume o preparare il caffè col sottofondo dello sciabordio dell’acqua, godere di una vista mozzafiato migliore di quella offerta da tante case in città o trasferirsi in libertà da un posto all’altro. E senza dover traslocare. L’idea di vivere in barca esattamente come in un qualsiasi appartamento è romantica e affascinante. E se la casa-barca fosse anche autosufficiente? Bauhaus, una chiatta “passiva”, attraccata attualmente a Londra, che dispone di un’ampia illuminazione naturale e di un sistema solare fotovoltaico che fornisce 1.7kW di energia, è la risposta.

In molte città d’acqua, come Londra o Amsterdam, la barca non è, infatti, solo un mezzo, ma anche un luogo in cui vivere. David Gilmour, il chitarrista dei Pink Floyd, ad esempio, abita in un’imbarcazione a Londra, sul Tamigi. Così, Bauhaus, può diventare una nuova soluzione per il vivere sostenibile, che offre la possibilità di spostarsi dove e quando si vuole in completo rispetto della natura.

Ma, a differenza di una barca a vela, su Bauhaus avrete la possibilità di scegliere se usare l’energia rinnovabile per il movimento dell’imbarcazione o per alimentare gadget elettrici e cucina. Infatti “non c’è gas a bordospiegano i produttori- e si cucina con l’energia generata dal sistema fotovoltaico.

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Nei mesi invernali ci si può riscaldare con una stufa a legna del 1930”, in stile, guarda caso, Bauhaus. Se si aggiunge una turbina eolica, poi, sarà possibile compensare la poca energia dell’impianto fotovoltaico nei mesi invernali. E non sarà nemmeno necessario il calore del legno.

 

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La chiatta è disponibile per la vendita – anche se non è specificato il prezzo – e può essere spedita in tutta Europa, anche sulla terra ferma. Allora cosa aspettiamo? La cosa bella di vivere in un barcone è il senso infinito di libertà offerto dagli orizzonti che cambiano continuamente. Certo, va considerato anche il lato peggiore, quello del mantenimento della struttura. Ma forse ne può valere la pena se al momento di partire per le vacanze non resta che levare l’ancora e salpare.

Roberta Ragni

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