Lastre e pannelli edilizi… dai batteri! I ricercatori vogliono sostituire così l’inquinante cartongesso

I ricercatori dell’Università di Bath stanno studiando le naturali proprietà dei batteri per lo sviluppo di cartongesso ecosostenibile

I ricercatori dell’Università di Bath stanno studiando le naturali proprietà dei batteri, che potrebbero essere utili nello sviluppo di un nuovo tipo di cartongesso ecosostenibile

I ricercatori della start-up Adaptavastate sono da sempre impegnati nell’ideazione e nella realizzazione di materiali da costruzione sostenibili. Per realizzare il loro cartongesso biodegradabile, per esempio, utilizzano scarti dell’agricoltura anziché il tradizionale gesso: il materiale risulta così più leggero ma al contempo offre livelli di isolamento termico e sonoro maggiori rispetto al cartongesso tradizionale.

Ora i microbiologi dell’Università di Bath stanno collaborando con l’azienda per ottimizzare le proprietà di questo eco-cartongesso utilizzando una tecnologia che sfrutta il lavoro dei batteri. Se questi esperimenti avranno successo, il nuovo cartongesso potrebbe iniziare ad essere prodotto su larga scala e utilizzato per molteplici scopi.

(Leggi anche: Case in legno e bioedilizia: il mercato in crescita che pensa sostenibile)

I biofilm si formano quando i batteri si uniscono insieme a ricoprire una superficie in maniera ordinata, senza aggregarsi disordinatamente in ‘grumi’ – spiega la professoressa Susanne Gebhard, che ha guidato la ricerca. – Stiamo cercando di capire se possiamo sfruttare a nostro vantaggio la naturale capacità dei batteri di formare biofilm che possano fungere da collante per migliorare le proprietà fisiche dei materiali da costruzione biodegradabili.

Il gesso è il terzo materiale da costruzione più diffuso al mondo, responsabile di circa il 3% delle emissioni di diossido di carbonio nell’atmosfera ogni anno. Viene estratto dalle miniere oppure ricavato dagli scarti delle centrali elettriche alimentate a carbone, e produrlo sta diventando sempre più costoso; inoltre, essendo a base di solfato di calcio, va utilizzato (e smaltito) con attenzione, affinché non rechi danno all’ambiente. Ecco perché è necessario trovare al più presto un’alternativa al suo utilizzo che sia più sostenibile, più economica, ma che mantenga le stesse proprietà di resistenza e struttura del gesso comune.

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Fonte: University of Bath

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