Quando lusso, comfort e sostenibilità camminano a braccetto. Ecco il Bardessono
Napa Valley, California, oltre ad essere una delle regioni più famose per ubriacarsi, poiché sono presenti sulle sue colline il 60% delle aziende vinicole più pregiate della California, ora può vantarsi di ospitare il primo Eco-Resort di lusso della zona, il Bardessono.
La locanda SPA a Yountville, gemma dell’ecosostenibilità, ideata dall’architetto Ron Mitchell e l’eco-developer Phil Sherburne ed inaugurata a Febbraio 2009, è stata progettata dalla ditta WATG in modo tale da non compromettere l’habitat naturale della zona limitando ogni consumo energetico ed ottenendo per questo la certificazione LEED Platinum, il più alto livello di riconoscimento ufficiale possibili per il suo design sostenibile e rispettoso dell’ambiente.
Bardessono, si sviluppa su 4,9 acri di terreno, è dotato di 62 stanze, comprende un centro termale con quattro sale per trattamenti, una piscina sul tetto di 75 piedi, un raffinato ristorante e sale riunioni. Il design riflette il carattere country della valle e il pregio dei vini locali. È chiaro il motivo per cui il luxury resort si è guadagnato la certificazione Platinum:
– 72 pozzi geotermici di circa 300 piedi di profondità, con pompe che prendono acqua direttamente dalla sorgente utilizzati per riscaldare e raffrescare le camere e per fornire l’acqua per l’uso domestico. Di conseguenza, l’energia elettrica utilizzata da questo sistema è solo per il funzionamento delle pompe.
– 947 pannelli solari installati sul tetto in grado di produrre 200kW di potenza, che soddisfa una parte significativa del fabbisogno energetico del Bardessono.
– il 93% dei rifiuti dei materiali da costruzione è stato riciclato, il pavimento e la strada di accesso sono in pietra e sabbia per consentire all’acqua di penetrare nel suolo. La pietra con la quale sono stati costruiti gli esterni e gli interni è stata ricavata da una vecchia cantina. Mentre il legno visibile per gli interni ed esterni è stato lavorato da cipressi recuperati.
E non basta, le camere sono state costruite in modo da ottimizzare il guadagno del calore solare, le tende Veneziane esterne sono state installate con sistema di controllo automatico che lascia passare il sole e il calore nella prima parte della giornata per poi riutilizzarlo in serata. Il vetro utilizzato, il “low-E“, è stato progettato per sfruttare la luce naturale, controllare il riflesso e per guadagnare calore.
L’illuminazione LED a lampade fluorescenti in tutta la proprietà e nelle stanze è controllata da rilevatori di accensione e spegnimento in base alla presenza o meno dell’ospite nella stanza. Quando l’ospite mette la chiave nella porta, la corrente ritorna automaticamente.
Per ridurre il consumo d’acqua sono stati installati doppi servizi igienici con orinatoi senza acqua ed è stato progettato data la siccità del terreno un sistema di irrigazione sotterraneo riutilizzando le acque grigie e nere.
Con l’obiettivo di ridurre il più possibile il flusso dei rifiuti, tutti i rifiuti organici della cucina e dell’orto vengono raccolti da un impianto Earth Tub. E per finire, a tavola per il piacere degli ospiti viene servita acqua in bottiglia rigorosamente filtrata che accompagna un menù rigorosamente biologico del famoso Chef Sean O’Tool
L’intero progetto ha comportato una spesa di circa il 10% in più di un hotel standard delle stesse dimensioni. I costi supplementari, secondo quanto sostiene Sherburne, “saranno recuperati nel tempo attraverso le innovazioni introdotte“, grazie agli incentivi federali, infatti, ci vorranno appena sei anni per recuperare l’investimento almeno per il sistema ad energia solare.
Dunque a tutti gli effetti un hotel che offre ai suoi ospiti un’esperienza lussuosa e allo stesso tempo la possibilità di farlo tutelando l’ambiente!