Nello stato indiano del Kerala il bambù, materiale "green", è usato per oggettistica, arredamento, design e architettura.
Se cerchi un prodotto eco-friendly, il bambù fa al caso tuo. La sua versatilità come medium naturale facilmente malleabile e il fatto di essere una possibile fonte commestibile ha sempre affascinato gli amanti della creatività sostenibile. Nello stato indiano del Kerala si è da poco concluso un festival del bambù, a cui hanno preso parte 75 artigiani locali, mostrando le sue incredibili applicazioni.
Oggi, le nuove prospettive di applicazione del bambù riguardano principalmente l’arredamento artistico per la casa. In commercio è disponibile una vasta gamma di prodotti in bambù, che includono cancelleria per ufficio, tessuti, utensili da cucina, oggetti decorativi, mobili, piantine di bambù.
Il bambù è al centro della 17a edizione del Kerala Bamboo Fest, che quest’anno si è svolto online tra il 16 e il 20 febbraio 2021. L’evento indiano, di rilevanza nazionale, si pone come principale obiettivo quello di valorizzare le potenzialità del bambù e le sue svariate applicazioni. Il festival del 2021 è stato organizzato dal Dipartimento dell’Industria e del Commercio del governo del Kerala, dal Kerala State Bamboo Mission (KSBM), dal K-bip (Kerala Bureau of Industrial Production) e dalla FICCI (Federation of Indian Chambers of Commerce & Industry).
Circa 75 persone, artigiane e artigiani del bambù del Kerala, hanno pubblicizzato i propri prodotti, vere e proprie opere d’arte in bambù. Con questo straordinario materiale naturale si possono creare tanti oggetti: sculture, lampade e paralumi, cesti per frutta e snack, scatole regalo, bicchieri portapenne e supporti per telefoni cellulari, orologi in bambù e vassoi ecologici. La gioielleria in bambù è altrettanto interessante e si possono fare pendenti, orecchini, bracciali e altri accessori.
Non è un caso che il bambù venga chiamato anche “acciaio verde”. Per gli architetti è un materiale da costruzione ecologico, o almeno può essere usato come materiale composito in opere di architettura sostenibile.
Il pluripremiato architetto indiano Vinu Daniel, nato a Ernakulam, nello stato del Kerala, ha spiegato:
“I materiali a basso costo sono ormai in via di esaurimento. Oltre alla sua ovvia eco-compatibilità, il bambù può essere coltivato e quindi è rinnovabile. Pensiamo al periodo antecedente all’avvento del cemento e della malta, quando le case erano per lo più fatte di fango e bambù. Quelle case erano resilienti.”
Nella sua residenza Iha, sita a Mannanthala (Thiruvananathapuram) e progettata dallo studio di architettura Wallmakers da lui diretto, Vinu ha costruito una facciata di 24 metri di larghezza completamente in bambù, con una scala adiacente che incorpora il materiale. Per ovviare alla trazione insufficiente del bambù, a Iha sono stati applicati cemento e ferro all’interno del bambù per renderlo più resistente.
Un altro architetto del Kerala, Gopalan Shankar, insignito del Padma Shri e fondatore di Habitat – ONG impegnata nello sviluppo dell’eco-architettura – crede in ulteriori impieghi del bambù nelle costruzioni. Relegato a materiale da costruzione temporaneo e usato per costruire rudimentali capannoni o erigere pali, se usato correttamente, può diventare, a suo parere, un materiale da costruzione permanente e tradizionale, oltre ad essere esteticamente gradevole. Questa prospettiva è diventata rilevante nell’attuale fase, dove il costo della miscela di malta e canne sta aumentando vertiginosamente.
Fonti: FICCI/The Hindu/the Better India
Leggi anche: