Piccola, ecologica, autosufficiente e trasportabile: è Atlas, una tiny house progettata negli Stati Uniti, seguendo una tendenza ormai piuttosto diffusa Oltreoceano, e che si presenta come un concentrato di soluzioni sostenibili per avere tutto il necessario, occupando, nello stesso tempo, pochissimo spazio.
Piccola, ecologica, autosufficiente e trasportabile: è Atlas, una tiny house progettata negli Stati Uniti, seguendo una tendenza ormai piuttosto diffusa Oltreoceano, e che si presenta come un concentrato di soluzioni sostenibili per avere tutto il necessario, occupando, nello stesso tempo, pochissimo spazio.
Atlas è una casa in miniatura larga meno di due metri e mezzo, lunga poco più di cinque e alta quattro, progettata su due livelli e pensata per ospitare una coppia con due bambini o, in alternativa, tre adulti.
L’idea di base è quella di un banale rimorchio, che viene realizzato con un’intelaiatura in acciaio e completato e rifinito con legno e vetro. Quando la tiny house è in posizione, uno dei pannelli che ne rivestono i lati si apre, a formare un terrazzo a cui si accede attraverso una porta a vetri scorrevole e sul quale è possibile sostare quando il tempo è bello.
L’apertura offre un gradevole affaccio sul paesaggio circostante, ampliando gli spazi a disposizione della casa e rendendola più confortevole. Secondo i progettisti, questa soluzione, che è l’elemento più originale della struttura, dovrebbe favorire l’immersione nella natura, permettendo alle persone di non sentirsi chiuse o soffocate in un box di metallo.
L’interno della casa comprende un primo livello composto da una cucina fornita dei principali elettrodomestici, da un bagno con doccia, da scaffalature per riporre oggetti e provviste e da un divano-letto, e un secondo livello, a cu si accede attraverso una scala-dispensa, su cui si trovano un armadio e un letto matrimoniale.
La tiny house è off-grid e isolata termicamente; è dotata di riscaldamento, elettricità ed acqua calda, grazie alla presenza di pannelli solari collocati sul tetto, di un sistema di raccolta e filtraggio dell’acqua piovana e di un sistema di raccolta delle acque reflue. Tutte soluzioni sostenibili, che la rendono quasi del tutto autosufficiente, permettendo di arginare gli sprechi.
Nonostante l’aspetto compatto ed essenziale, la tiny house presenta interni sufficientemente rifiniti e spazi ottimizzati per essere il più possibile funzionali e vivibili. Tutte queste accortezze, oltre alle soluzioni intelligenti per abbatterne l’impatto ambientale, hanno un costo: il prezzo di Atlas, infatti, parte da 75 mila dollari, poco meno di 70 mila euro. Un investimento che non è esattamente alla portata di tutti.
Lisa Vagnozzi
Photo Credits – Photo Credits Cover
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