Ispirandosi alle formiche del Sahara, un gruppo di studenti ha creato il (Sub)Ambient, un materiale ecologico per il raffreddamento passivo degli edifici, riducendo la necessità di climatizzatori e limitando l'impatto ambientale
Secondo i dati pubblicati dalla Commissione europea, il decennio 2011-2020 è stato il più caldo mai registrato, con un aumento della temperatura nel 2019 di 1,1 °C rispetto ai livelli preindustriali. Per affrontare le ondate di calore sempre più frequenti e rinfrescare gli interni degli edifici durante l’estate, molte persone ricorrono all’installazione di climatizzatori.
Tuttavia, questi dispositivi hanno un impatto ambientale significativo e contribuiscono al cambiamento climatico. In risposta a questa sfida, un gruppo di studenti ha sviluppato il (Sub)Ambient, un innovativo materiale per il raffreddamento radiativo passivo, che permette di abbassare efficacemente la temperatura interna degli edifici senza danneggiare l’ambiente.
Per la realizzazione del (Sub)Ambient, gli studenti si sono ispirati alla formica d’argento del Sahara. Questo insetto sopravvive nel deserto grazie a un meccanismo di raffreddamento radiativo passivo, che riflette la luce solare e disperde il calore. Utilizzando lo stesso principio, il team ha selezionato con cura i componenti per creare un materiale che funziona come uno specchio, riflettendo quasi completamente i raggi solari e mantenendo una temperatura inferiore di circa 5 °C rispetto all’ambiente esterno.
Composizione e vantaggi del (Sub)Ambient
Il (Sub)Ambient è realizzato con materiali facilmente reperibili, tra cui il carbonato di calcio, abbondante nei gusci d’uovo, e la nanocellulosa, una sostanza biodegradabile derivata da rifiuti alimentari. Questi materiali sono stati scelti non solo per la loro abbondanza, ma anche per le loro proprietà riflettenti e la compatibilità ambientale. Dopo numerosi test, il team ha perfezionato la composizione e la forma del materiale per ottimizzare la sua capacità di raffreddamento.
A differenza di altri materiali di raffreddamento radiativo presenti sul mercato, il (Sub)Ambient è amovibile, permettendo di rimuoverlo durante l’inverno per evitare un eccessivo raffreddamento degli ambienti interni e ridurre così la necessità di riscaldamento. Questo lo distingue dai rivestimenti permanenti e dai film fotonici multistrato, i quali, pur essendo anch’essi amovibili, richiedono processi di produzione costosi e ad alto consumo energetico.
Completamente biodegradabile, il (Sub)Ambient è facile da produrre: si ottiene mescolando il carbonato di calcio con nanocellulosa, aggiungendo un additivo, rimuovendo l’acqua dal composto e stampando a caldo il materiale.
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Fonte: The James Dyson Award
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