Rocking Knit Chair, la sedia a dondolo che lavora a maglia per voi

Rocking Knit Chair, la sedia a dondolo che lavora a maglia per voi. Le nuove tecnologie compiono passi da gigante giorno dopo giorno e molti sono ossessionati dal desiderio di possedere gli ultimi gadget tecnologici presenti sul mercato.

Le nuove tecnologie compiono passi da gigante giorno dopo giorno e molti sono ossessionati dal desiderio di possedere gli ultimi gadget tecnologici presenti sul mercato. All’iper-tecnologizzazione si affianca però un rovescio della medaglia da non sottovalutare, che consiste nella realizzazione di strumenti che per il proprio funzionamento non richiedono energia elettrica, bensì della semplice energia cinetica generata dal movimento.

L’energia cinetica generata da una pedalata permette, ad esempio, l’accensione del faretto presente sulla propria bicicletta. Una pedalata però richiede un certo sforzo e nessuno immaginerebbe che sia possibile azionare un meccanismo utile semplicemente rimanendo seduti. Da una simile intuizione è nata una nuova curiosa invenzione.

Si tratta di una sedia a dondolo sulla quale sedersi comodamente per leggere un libro, parlare al telefono, guardare la televisione o semplicemente chiacchierare e rilassarsi. Mentre ci si trova seduti sula sedia a dondolo, vengono azionati dei meccanismi che permettono che in automatico venga dato il via alla tessitura di un berretto adatto per l’inverno.

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L’invenzione è stata battezzata “Rocking Knit Chair”, una sedia a dondolo in grado di lavorare a maglia per voi mentre vi trovate comodamente seduti su di essa. Il progetto per la sua realizzazione è stato ideato da parte di Damien Ludi e Colin Peillex, due studenti dell’Università d’Arte e Design di Losanna (ECAL).

Essa è stata presentata nel corso dell’evento Designer’s Saturday tenutosi a Langenthal, in Svizzera. La sedia a dondolo è in grado di realizzare un berretto invernale che prenderà forma proprio poco al di sopra della testa di chi si trova seduto su di essa, a dimostrare come anche le invenzioni a bassa tecnologia possano essere sorprendenti e come l’ozio possa in realtà rivelarsi inaspettatamente produttivo.

Marta Albè

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