In alcuni di questi nomi ci sono echi di un passato coloniale, compresi insulti razzisti che continuano a infliggere grandi danni emotivi. La comunità botanica ha ora compiuto un passo storico per rettificare alcune delle diciture di oltre 200 piante. è la prima volta che accade
Per quasi 300 anni, biologi e botanici hanno classificato la vita sulla Terra con nomi scientifici: denominazioni per lo più di due parole, come Homo sapiens, che sono diventati nei secoli una sorta di etichetta. Ma sapevi che alcuni di questi nomi sono umilianti o addirittura razzisti?
Ecco perché la comunità di ricercatori di piante, alghe e funghi ha posto per un attimo l’attenzione e ha adottato una serie di misure per iniziare ad affrontare questi problemi, tra cui rinominare nel vero senso della parola più di 200 piante per eliminare un insulto razziale dai loro nomi ufficiali.
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Per la prima volta, infatti, al Congresso botanico internazionale, che si è appena tenuto a Madrid, si è votato per eliminare alcuni nomi scientifici perché ritenuti offensivi creando al contempo un comitato che affronterà le designazioni tassonomiche “problematiche“.
Risultato? Tutti i nomi scientifici di piante, funghi e alghe che contengono la parola “caffra“, che prenderebbe origine da insulti rivolti alle persone nere, saranno sostituiti da “affra” per indicare le loro origini africane.
Un albero iconico con un nome offensivo
I botanici sono partiti proprio dall’albero del corallo africano, Erythrina caffra, famoso per i vivaci fiori rossi. Quando fiorisce, assomiglia a un corallo radioso e fornisce nettare essenziale a una varietà di impollinatori. E la corteccia unica dell’albero, che mostra una trama profondamente scanalata, quasi scultorea, si aggiunge al suo fascino estetico, rendendolo una scelta preferita sia per gli ambienti urbani che per quelli rurali.
Ma, nonostante tutta la sua bellezza, Erythrina caffra nasconde un oscuro segreto: la seconda parte del suo nome scientifico latino deriva da una parola araba che significa “infedele”, che è stata usata come insulto razziale contro i neri in Sud Africa.
Questa parola porta con sé una storia molto violenta, brutale e socialmente ingiusta, spiega Nokwanda Makunga, biologo molecolare vegetale dell’Università di Stellenbosch.
Ci sono 218 piante, 13 alghe e 70 funghi i cui nomi scientifici hanno qualche variazione di questa parola e su di essi i ricercatori hanno avanzato la loro proposta, poi approvata in via definitiva.
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