Luna è un'antica sequoia alta più di 70 metri, minacciata di taglio da una industria del legno Pacific Lumber, che ha acquistato il bosco e vuole eliminarlo. Ma sui suoi rami sale un angelo custode, o meglio, una farfalla custode: si chiama Julia Hill. È una giovane ambientalista americana, che resterà ancorata a quelle fronde millenarie per salvarle per ben 738 giorni.
Siamo nel 1997, un gruppo di attivisti protesta contro la distruzione degli alberi. Coraggiosa e determinata, Julia si offre volontaria per salire su uno degli alberi più alti, nella speranza di fermare la Maxxam Corporation, che sta per effettuare il cosiddetto “taglio a raso”, ovvero il taglio di alberi di tutte le età e dimensioni, per poi bruciare l’intera area.
Sa fin da subito che l’unico modo per ottenere l’attenzione mediatica e pubblica sarebbe stato quello di battere il record di permanenza su un albero, fermo a 42 giorni. E questo è esattamente quello che fa. Dopo 100 giorni trascorsi su Luna, Julia è su tutti i giornali per spiegare l’importanza di salvare questi alberi. Soprannominato “Butterfly”, trasmette senza sosta questo messaggio e condivide col mondo la sua conoscenza sulle antiche sequoie.
Il viaggio intrapreso è estremamente difficile, fatto di privazioni, condizioni climatiche avverse, vento costante, freddo e pioggia. Anche il personale della Pacific Lumber si adopera per rendere il suo soggiorno ancora meno sopportabile, con vessazioni, luci per non farla dormire e persino uso di spray al pepe. Ma Julia resiste, combattendo taglialegna e solitudine allo stesso tempo per la sua nuova amica Luna, con cui man mano diventa un tutt’uno.
Dopo 738 giorni, il 18 dicembre 1999, Julia finalmente mette i piedi sul terreno. L’azienda si è arresa e l’albero è salvo. “Mi stavo lasciando il miglior maestro e amico che abbia mai avuto. La persona che era salita e quella che era scesa erano così profondamente diverse che non ero sicura di riuscire ad affrontare il ritorno alla vita nel mondo. Non avevo toccato la terra per due anni e otto giorni”, racconta la donna.
Grazie ai suoi sforzi e al suo successo, Julia “Butterfly” Hill è ora un’attivista ambientalista di fama mondiale, che cerca di unire individui, organizzazioni e comunità per creare soluzioni ambientali e sociali nel rispetto di ogni forma di vita. Presiede come relatrice a oltre 250 eventi all’anno, è autrice di best-seller e co-fondatore di Circle of Life Foundation e di Engage Network, un’organizzazione no-profit che forma piccoli gruppi per il cambiamento sociale.
Il 16 luglio del 2002, è incarcerata a Quito, Ecuador, per aver protestato contro un progetto di oleodotto che avrebbe distrutto un’ampia area di foresta vergine andina. Nel 2003, diventa sostenitrice del reindirizzamento fiscale, donando circa 150.000 dollari di tasse federali non pagate in favore di programmi culturali, giardini, nativi americani, alternative alla carcerazione e progetti di tutela ambientale. È convinta sostenitrice della scelta vegana, nonché protagonista di numerosi documentari, interviste e libri, compreso “La ragazza sull’albero”.
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