Disastro ambientale in Brasile, un anno dopo: ancora tonnellate di fanghi velenosi

Quasi un anno dopo il più grave disastro ambientale che ha interessato il Brasile in tutta la sua storia gli interventi di bonifica non sono ancora terminati ma qualcosa si sta muovendo.

Quasi un anno dopo il più grave che ha interessato il Brasile in tutta la sua storia gli interventi di bonifica non sono ancora terminati, ma qualcosa si sta muovendo. Ed era anche ora.

Dai nostri colleghi di GreenMe Brasile sappiamo che il Governo dello Stato di Minas Gerais ha pubblicato il 21 settembre un decreto che autorizza la società di estrazione mineraria Samarco ad iniziare la costruzione di una diga nel distretto di Mariana per evitare che i fanghi inquinanti possano raggiungere nuovamente il Rio Doce durante la stagione delle piogge che comincerà a breve.

Il disastro ambientale ha causato 19 morti, ha provocato un forte inquinamento nel bacino del Rio Doce per via della negligenza di Samarco e ora si teme che realizzare opere di emergenza come le dighe di contenimento possa distruggere ulteriormente il patrimonio ambientale della regione di Mariana. Non ci sono davvero altre soluzioni?

Purtroppo Samarco non avrebbe seguito tutte le misure di emergenza stabilite dall’Istituto brasiliano dell’ambiente e delle risorse rinnovabili (IBAMA) e da questo punto di vista è già in corso un’indagine. Tra le misure non rispettate troviamo proprio la richiesta di presentare un’alternativa alla costruzione della diga di contenimento, denominata diga S4.

Il decreto del Governo locale ora autorizza proprio l’ingresso dei tecnici di Samarco nei terreni dove verrà effettuato il lavoro di costruzione della diga di contenimento. Si tratta di terreni privati con un’estensione complessiva di 56 ettari. Pare che fino ad ora questa misura di emergenza non sia stata attuata a causa dell’impossibilità di accedere a questi terreni privati.

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Samarco presenterà un piano di monitoraggio della qualità delle acque, del trasporto di rifiuti e dell’analisi dei rischi. Inoltre, la compagnia mineraria dovrà preparare un piano di emergenza e di comunicazione sui rischi potenziali e dovrà portare via i rifiuti depositati nell’ambiente.

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Samarco si difende sostenendo che la costruzione della diga S4, che è supportata da analisi tecniche ampiamente discusse, non influenzerà negativamente la zona e che la cappella di San Benedetto ivi presente non si allagherà.

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Il Governo di Minas Gerias sembra fidarsi di Samarco, ma le istituzioni che si occupano di difendere realmente l’ambiente riusciranno a seguire la vicenda per evitare danni?

Marta Albè

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