Novartis perde battaglia legale: via libera in India al farmaco anti-cancro low cost

La Corte Suprema indiana ha respinto il ricorso della casa farmaceutica svizzera Novartis relativo al brevetto di un farmaco anti tumorale, dando il via libera alla produzione del medicinale Glivec come farmaco generico low-cost da parte dell'industria locale. La decisione, oltre a tutelare l’accesso a farmaci a basso costo, impedisce l’uso indiscriminato dei brevetti.

La Corte Suprema indiana ha respinto il ricorso della casa farmaceutica svizzera Novartis relativo al brevetto di un farmaco anti tumorale, dando il via libera alla produzione del medicinale Glivec come farmaco generico low-cost da parte dell’industria locale. La decisione, oltre a tutelare l’accesso a farmaci a basso costo, impedisce l’uso indiscriminato dei brevetti.

La storica decisione giunge dopo ben 7 anni di battaglia legale portata avanti dalla Novartis, che nel 2006 citò per la prima volta il governo indiano in tribunale per ottenere una più ampia concessione di brevetti per i propri prodotti, rispetto a quanto stabilito dalla legge indiana (Patents Act, 2005). Nella prima causa davanti all’Alta Corte di Chennai, la Novartis ha sostenuto che la legge non rispettava le regole stabilite dall’Organizzazione Mondiale del Commercio e violava la Costituzione indiana.

Ma perse la causa nel 2007. Per questo fece ricorso dinanzi alla Corte Suprema, nel tentativo di indebolire l’interpretazione della legge e svuotarla di sostanza. Tutte le richieste della Novartis sono state adesso respinte dalla Corte Suprema indiana. il Glivec, infatti, “non è un prodotto innovativo“, dal momento che utilizza una molecola già nota che non rientra nei criteri stabiliti per le “invenzioni”.

È un enorme sollievo per i milioni di pazienti e medici nei Paesi in via di sviluppo che dipendono dai farmaci a basso costo provenienti dall’India, e per i fornitori di cure come MSF – afferma Unni Karunakara, presidente internazionale di MSF-. La decisione della Corte Suprema rende ora i brevetti sui farmaci di cui noi abbiamo un disperato bisogno, meno attuabili. Si tratta del segnale più forte possibile per la Novartis e le altre multinazionali farmaceutiche che devono desistere dall’attaccare la legge indiana dei brevetti“.

L’India, infatti, ha iniziato a concedere brevetti sui farmaci per conformarsi alle regole del commercio internazionale, ma ha incluso nella propria legge alcune garanzie, tra cui una clausola nota come Sezione 3(d), che impediscono alle aziende di abusare del sistema dei brevetti. La Sezione 3(d) impedisce alle case farmaceutiche di ottenere brevetti sulle modifiche a farmaci già esistenti, al fine di far perdurare all’infinito i propri monopoli.

Tutti gli attacchi della Novartis alla Sezione 3(d), uno degli elementi nella legge dei brevetti indiana che proteggono la salute pubblica, hanno fallito. Gli uffici per i brevetti in India dovranno considerare questo come un chiaro segnale che la legge deve essere applicata rigorosamente e che le domande di brevetto prive di un reale fondamento devono essere respinte“, aggiunge Leena Menghaney, responsabile della Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF in India.

Piuttosto, continua MSF, invece di cercare di abusare del sistema dei brevetti modificando le regole e rivendicando sempre più brevetti su vecchi farmaci, l’industria farmaceutica dovrebbe concentrarsi sulla vera innovazione. Il Glivec, che viene utilizzato per il trattamento dei malati affetti da leucemia mieloide e altre forme tumorali, costa circa 2.600 dollari al mese. L’equivalente generico è attualmente disponibile in India per appena 175 dollari. Ma per la Novartis la decisione della Corte Suprema “scoraggia l’innovazione futura in India“. “Questa sentenza è una battuta d’arresto che ostacola il progresso della medicinaha detto Ranjit Shahani, l’amministratore delegato di Novartis in India, ottima acquirente di beagle e scimmie destinati alla vivisezione.

Roberta Ragni

Fonte e foto

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