Questa coppia gay ha adottato una bambina con HIV che era stata precedentemente rifiutata da 10 famiglie a causa del virus.
Era stata rifiutata da 10 diverse famiglie questa bambina affetta da HIV, finché non sono arrivati loro, Damian e Ariel, che l’hanno accolta a braccia aperte. D’altronde questa coppia sa bene cosa voglia dire lottare contro i pregiudizi e la paura, è stata infatti la prima dichiaratamente gay a essersi sposata nella città di Santa Fe, in Argentina.
Damian e Ariel si sono innamorati della piccola Olivia a prima vista quando l’hanno trovata in un orfanotrofio dov’era stata abbandonata poco dopo la nascita. Prendendola in braccio e dandole da mangiare, si sono accorti che tra loro esisteva una connessione speciale.
Olivia es la primera nena de la provincia adoptada por una pareja de matrimonio igualitario.¡Te contamos la historia! pic.twitter.com/RlEqIDkIPH
— Buen Telefe (@buen_telefe) August 28, 2015
Non gli è importato che avesse il virus dell’HIV come gli altri genitori adottivi, loro volevano semplicemente amarla e accudirla.
Dopo aver ottenuto il permesso della Corte, hanno accolto la piccola Olivia nella loro casa, dove nel frattempo era stata allestita una stanza speciale tutta per lei. E a distanza di anni hanno adottato anche una seconda bambina, Victoria.
Grazie ai trattamenti con farmaci antiretrovirali, Olivia non corre rischi di complicazioni dovute al virus e può vivere una vita tranquilla insieme ai suoi genitori e alla sorellina.
Oggi i suoi genitori sono volontari presso una ONG che si occupa proprio di adozioni di bambini “indesiderati” da parte di coppie etero e omosessuali, come riporta Buen Dia Rosario.
HIV: cosa dice il Ministero della Salute
È importante sapere che l’HIV non è la stessa cosa dell’AIDS, se il primo è un virus, il secondo è “uno stadio clinico avanzato dell’infezione da HIV“, che subentra quando il sistema immunitario si indebolisce in modo irreversibile. Ma la sieropositività può anche non sfociare mai in AIDS se scoperta tempestivamente e trattata con gli appositi farmaci, proprio come sta facendo la piccola Olivia.
Inoltre, per quanto riguarda il contagio, come specifica il Ministero della Salute, l’infezione da HIV non si trasmette se la persona sieropositiva è in terapia antiretrovirale, ma solo quando non tratta il virus con i dovuti farmaci o ne è inconsapevole.
La trasmissione può avvenire tramite sangue e suoi derivati, sperma e secrezioni vaginali, per via sessuale se il rapporto non è protetto, per via ematica o verticale, ques’ultimo caso può verificarsi da madre a neonato durante la gravidanza, durante il parto o più di rado durante l’allattamento al seno.
Invece il virus non si trasmette attraverso “saliva, lacrime, sudore, urine, punture di zanzare“ né condividendo “le stesse stoviglie, bagni, palestre, piscine e altri luoghi di convivenza, carezze, baci.”
Fra l’altro i farmaci per il trattamento dell’HIV, purché individuato tempestivamente, sono in grado di tenerlo sotto controllo, e come specifica il Ministero della Salute, non si corrono rischi nel vivere insieme a persone sieropositive sotto terapia e si possono avere anche rapporti sessuali non protetti purché chi ha il virus stia assumendo i farmaci e abbia una quantità di virus circolante talmente bassa da non comportare alcun rischio di trasmissione.
E i figli? Ebbene, “le persone con HIV con carica virale persistentemente negativa possono oggi avere figli in modo naturale senza rischi per il/la partner e per il nascituro.”
Ti potrebbe interessare anche:
- AIDS: la pianta sarda che impedisce al virus dell’Hiv di replicarsi
- Giornata mondiale contro l’Aids: come si fa a sapere se si ha il virus dell’Hiv
Photo Credit: Bored Panda e Twitter