Voku Pocu, a Bolzano cene vegeriane per contrastare in modo creativo lo spreco di cibo

Lo spreco del cibo è un fenomeno che non può più essere taciuto e che lentamente sta venendo alla luce, grazie anche ad iniziative che hanno riscosso un forte successo mediatico come la piattaforma di condivisione del cibo "food sharing".

Lo spreco del cibo è un fenomeno che non può più essere taciuto e che lentamente sta venendo alla luce, grazie anche ad iniziative che hanno riscosso un forte successo mediatico come la piattaforma di condivisione del cibo “food sharing“.

Il quantitativo di generi alimentari che quotidianamente vengono gettati nella spazzatura, benché ancora adatti al consumo, è enorme. 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono perse o sprecate, secondo un dato riportato dall’Istituto Svedese per il cibo e la biotecnologia, che ha condotto uno studio per conto della Fao. In Italia sono 10 milioni all’anno le tonnellate di cibo sprecato, secondo una stima di Coldiretti. L’altra faccia della medaglia sono un miliardo di persone che soffrono la fame.

Per contrastare in modo creativo, sviluppando un’ alternativa concreta capace di sviluppare rete sociale, sensibilizzazione intorno al tema dell’alimentazione e donare valore culinario ad alimenti che altrimenti finirebbero nel bidone, Transition BZ, porta avanti da circa una anno con cadenza mensile le Voku Pocu, cene conviviali aperte alla città, preparate da volontari a partire dal materiale recuperato dal mercato settimanale. Questi alimenti, quasi in perfetto stato, abitualmente vengono scartati e gettati via, mettendo in moto dinamiche di spreco e alimentando costanti rincari dei prezzi a causa delle spese del loro smaltimento.

VOKU–POCU, formula che racchiude in sé la dizione dialettale sudtirolese Volkskuchl, equivalente di cucina popolare, consiste in una cena popolare, a buffet, frutto delle improvvisazioni culinarie di eclettici chef e cheffine volontari. Nate sulla falsariga di analoghi progetti di cene popolari presenti in Germania, solitamente con cadenza settimanale organizzate all’interno di centri sociali,”Projekthäuser” (progetti abitativi) , associazioni, qualche locale, le Voku Pocu hanno riscosso curiosità e interesse da parte della popolazione altoatesina, che vi partecipa in modo variegato con giovani e meno giovani che siedono allo stesso tavolo, confrontandosi su temi ecologici o semplicemente scambiando quattro chiacchiere.

Le cene delle Voku Pocu hanno un menu sempre vegano-vegetariano per proporre una riduzione del consumo di carne sulle tavole altoatesine, perché mangiare carne è uno spreco. Per produrre 1kg di carne, infatti, sono necessari ben 16 kg di cereali e legumi che altrimenti potrebbero essere usati come cibo per gli umani. Per produrre un chilo di proteine animali occorre infatti una quantità di energia da 5 a 20 volte superiore a quella necessaria per ottenere un chilo di proteine vegetali.
I promotori di tale iniziativa, uomini e donne, ragazze e ragazzi provenienti dal capoluogo altoatesino e da vari luoghi della regione, si sono dati il nome Transition BZ, ispirandosi liberamente al movimento delle Transition Town.

Da circa un anno sono impegnati a sviluppare progetti al fine di attuare e promuovere processi guidati dalla comunità locale, per aumentare la felicità degli abitanti della città di Bolzano, tentando di dare una risposta locale ai problemi globali legati al cambiamento climatico, alla crisi economica e all’inesorabile caduta delle risorse energetiche a basso costo.

voku poku locandina

Mese dopo mese, con l’appoggio di strutture presenti in città quali il centro giovani “Bunker”, che mette a disposizione gratuitamente i suoi spazi, le cene popolari animano il dibattito culturale della città, invitando i cittadini a un ripensamento del proprio stile di vita. Insieme si guardano film, si discute su temi quali il reddito di base, si mangia e si ride.

Il prossimo appuntamento sarà il 20 gennaio 2013, dove,oltre all’ottima cucina, farà da protagonista il film “In Transition 2″, che mostra l’attuazione concreta di modelli di società resilienti in tutto il mondo.

Gaia Palmisano

www.rhizomaticdesign.net

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