Masami Yoshizawa e il suo santuario per le mucche dimenticate di Fukushima (VIDEO)

Masami Yoshizawa le mucche le aveva sempre portate al macello. Dopo il disastro di Fukushima, il suo unico scopo è però diventato quello di salvarle. Ritiene che il governo giapponese voglia ucciderle per cancellare il passato. Per questo ha creato il "Ranch della Speranza", che oggi ospita più di 300 vacche.

Masami Yoshizawa le mucche le aveva sempre portate al macello. Dopo il disastro di Fukushima, il suo unico scopo è però diventato quello di salvarle. Ritiene che il governo giapponese voglia ucciderle per cancellare il passato. Per questo ha creato il “Ranch della Speranza”, che oggi ospita più di 300 vacche.

A proteggerle tutte c’è un grande bulldozer all’ingresso, per vietare l’accesso ai funzionari, insieme a cartelli di protesta.

Tutto ebbe inizio nelle settimane successive al disastro di Fukushima, quando intere mandrie di mucche morirono di fame, dopo che i residenti furono evacuati. I pochi animali sopravvissuti iniziarono a cercare cibo nelle case vuote e per strada. Le mucche vaganti divennero ben presto fastidiose, motivo per cui il Ministero dell’Agricoltura ordinò di macellarle.

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Questo indignò Mr. Yoshizawa, che aveva fatto ritorno al suo ranch per alimentare i suoi pochi animali rimasti in vita. Fu così che ne incontrò tanti altri bisognosi di aiuto. In poco tempo trasformò questo in un’occupazione a tempo pieno, dando vita a un santuario per le mucche dimenticate della zona. Ora ne ha circa 360, di cui più della metà è stata abbondonata da altri agricoltori.

Oggi il “cowboy” giapponese si autoproclama leader del movimento di resistenza nucleare di Fukushima e si rifiuta di lasciare i suoi animali e la terra dei suoi antenati, nonostante gli ordini del governo. Proprio come Keigo Sakamoto, 58 anni, che ha sfidato apertamente l’ordine di lasciare le contaminate terre di Fukushima per prendersi cura degli animali abbandonati.

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Il signor Masami continua a respingere i tentativi del governo di uccidere i bovini, nonostante la sua proprietà si trovi a soli 14 km dai reattori in pezzi e il suo bestiame sia contaminato dagli alti livelli di cesio radioattivo. Non si lascia spaventare facilmente: “sono un cowboy e i cowboy non abbandonano le loro mucche. Starò con loro fino alla morte”.

Roberta Ragni

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