Corse clandestine, combattimenti tra cani, macellazioni illegali, pesca di frodo sono solo alcuni dei crimini messi in evidenza dal Rapporto Zoomafia 2015, appena pubblicato dalla LAV: un ampio catalogo degli episodi di violenza, malaffare e illegalità che si verificano quotidianamente nel nostro Paese e che hanno come vittime gli animali.
Corse clandestine, combattimenti tra cani, macellazioni illegali, pesca di frodo sono solo alcuni dei crimini messi in evidenza dal Rapporto Zoomafia 2015, appena pubblicato dalla LAV: un ampio catalogo degli episodi di violenza, malaffare e illegalità che si verificano quotidianamente nel nostro Paese e che hanno come vittime gli animali.
Giunto alla sua sedicesima edizione e realizzato da Ciro Troiano, criminologo e responsabile dell’omonimo Osservatorio della LAV, il Rapporto Zoomafia si concentra sui reati rilevati nel corso del 2014 e cerca di fare luce su una lunga serie di crimini nascosti, che spesso hanno luogo sistematicamente e che provocano la morte di migliaia di animali.
Accanto a problemi ormai “cronici” – quali le corse clandestine, i combattimenti tra cani, la macellazione clandestina – nel Rapporto compare per la prima volta l’analisi del fenomeno della “Pirateria dei fiumi”, ovvero la pesca di frodo nelle acque interne: una pratica che alimenta un giro di affari di alcuni milioni di euro e che coinvolge soprattutto il pesce Siluro, le cui carni sono molto apprezzate nei Paesi dell’Est.
“Ogni settore che riguarda gli animali può essere nel mirino della criminalità per sfruttare nuove forme di guadagno.” – spiega in proposito Ciro Troiano – “È significativa la continua trasformazione dei gruppi dediti ai traffici a danno di animali e la loro capacità di individuare nuovi canali affaristico-criminali.”
“Se dovessimo rappresentare graficamente la zoomafia potremmo ricorrere ad un triangolo.” – continua Troiano – “La base è formata dal business, dai guadagni che i traffici a danno degli animali garantiscono; un lato è formato dai limiti della normativa e dalla sua scarsa applicazione; il terzo lato è costituito da una sinergia scellerata di interessi diversi ma convergenti che unisce trafficanti, l’imprenditoria zoomafiosa, addetti ai controlli infedeli, affaristi. Del resto il business è grande: sono diversi i miliardi di euro l’anno intascati con i vari traffici clandestini che sfruttano gli animali.”
Gli i ambiti analizzati dal report sono numerosi, a partire dal mondo dei cavalli, segnato da scommesse clandestine, macellazioni illegali, furti di esemplari, doping, falsificazioni di certificati medici e traffico di farmaci. Piaghe oramai tristemente note, ma che non è facile sanare. Nel 2014, i numeri relativi alle pratiche illegali legate all’ippica e alle corse clandestine, pur facendo segnare una lieve diminuzione rispetto all’anno precedente, continuano ad essere allarmanti: ben 110 cavalli impegnati in gare ufficiali sono risultati positivi a sostanze vietate, tra le quali anche la Benzoilecgonina (metabolita della cocaina), 4 corse clandestine sono state bloccate, 22 persone sono state denunciate e 10 cavalli sono stati sequestrati.
Negli ultimi 17 anni, dal 1998 al 2014, sono state denunciate, nel complesso, ben 3.344 persone, 1.238 cavalli sono stati sequestrati e 111 corse e gare clandestine sono state bloccate.
Un altro tasto dolente è rappresentato dai combattimenti tra cani che, dopo un periodo di relativa quiescenza, sono tornati ad essere un’emergenza: nel corso del 2014 sono stati sequestrati 28 cani e sono state denunciate 10 persone per reati connessi ai combattimenti. L’aumento delle denunce, dei combattimenti bloccati, dei ritrovamenti di cani con ferite da morsi o deceduti, di furti e rapimenti di cani di grossa taglia, dei sequestri di allevamenti di pitbull e di pagine Internet o profili Facebook che esaltano i cani da lotta sono tutte spie che indicano una recrudescenza del fenomeno.
Anche il randagismo continua ad essere un problema in alcune aree della Penisola, generando allarme sociale e attirando gli appetiti di malavitosi e affaristi. Secondo i dati contenuti nel Rapporto, sono 7 i canili sequestrati nel corso del 2014 per reati che vanno dalla truffa al maltrattamento e all’esercizio abusivo della professione di veterinario, con centinaia di cani coinvolti.
A tali mali vanno aggiunti altri crimini abituali, quali il bracconaggio, il traffico internazionale di animali o di parti di essi, la pesca di frodo, gli allevamenti illegali e le macellazioni clandestine (che vanno ad inquinare la filiera alimentare): fenomeni che continuano ad essere diffusi e che portano, ogni giorno, all’apertura di ben 24 fascicoli in Procura, con una persona indagata ogni ora e mezza.
Analizzando i dati forniti dalle Procure, il Rapporto Zoomafia 2015 rileva che nel 2014 c’è stata una diminuzione dell’1,5% delle denunce per reati a danno degli animali, rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda la geografia dei crimini commessi, la Procura con più fascicoli aperti è Napoli, con 239 procedimenti e 127 indagati. Seguono, nell’ordine, Roma (238 procedimenti e 118 indagati), Cagliari (203 procedimenti e 148 indagati), Verona, Udine, Grosseto, Firenze, Torino, Bergamo e Palermo.
Bisogna tuttavia ricordare che il numero ufficiale dei reati rappresenta solo una parte di quelli effettivamente compiuti: molti crimini infatti, pur essendo stati commessi restano, per svariati motivi, nascosti, e non vengono registrati. Un altro aspetto da considerare è che, in generale, sono di più i reati denunciati a carico di ignoti che quelli registrati a carico di autori noti.
“L’analisi di questo nuovo Rapporto conferma un dato preoccupante: la criminalità che sfrutta gli animali opera in modo aggressivo, spregiudicato, sistematico e continuo.” – conclude Troiano – “È indispensabile, per un’efficace azione di contrasto, adeguare il nostro apparato normativo alle capacità offensive della zoocriminalità attraverso l’approvazione di alcuni provvedimenti legislativi, alcuni attesi da tempo, come il potenziamento della normativa sulla tutela penale degli animali, la modifica della normativa sugli animali d’affezione e delle norme sulla tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani, le disposizioni sul doping e le corse di animali su strada prevedendo appositi divieti puniti con la reclusione e la multa, l’inasprimento delle sanzioni attualmente previste per gli illeciti in materia di adulterazione alimentare e in materia di pesca, la rivisitazione della legge sulle scommesse.”
Lisa Vagnozzi
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