Proprio in questi giorni è stata pubblicata la Top 10 dei migliori zoo-acquari europei, ma noi di greenMe.it in controtendenza, vogliamo porre l’accento su quelli che sono i 6 zoo più tristi del pianeta.
Indice
Gli zoo, a nostro avviso sono tutti tristi, ma ce ne sono alcuni che superano tutti i limiti di decenza e rappresentano nella maniera peggiore tutta l’indifferenza e la malvagità che l’uomo riserva agli animali.
Il termine zoo o giardino zoologico fu usato per la prima volta nel 1840 a Londra, per l’omonimo parco. Ma l’idea di tenere in gabbia degli animali da mostrare al pubblico è molto più antica e risale agli Egizi collocandosi addirittura al 3500 a.C. Anche i Romani avevano il pallino di “collezionare” animali esotici che però venivano esibiti nelle arene, in sanguinosi combattimenti.
Per decenni gli zoo di tutto il mondo sono stati più simili a prigioni che a parchi o giardini, che costringevano gli animali a vivere in piccole gabbie anguste, senza rispettare minimamente le loro esigenze. Con il tempo però, grazie all’affermazione dei diritti degli animali, molti giardini zoologici hanno iniziato a riprogettare i loro spazi, sforzandosi di realizzare delle strutture più ampie e più naturalistiche, che potessero ricreare in qualche modo il biotopo degli animali ospitati. Certo, rimangono sempre delle prigioni, ma almeno, vengono garantiti e soddisfatti alcuni bisogni fondamentali. Cosa che, purtroppo, non avviene in molti zoo che sembrano essere rimasti ai primi dell’800, sia per problemi di budget sia per una totale indifferenza delle amministrazioni e dei gestori dei “parchi”.
Lo Zoo di Kabul
Kabul non è certo il posto dove si immagina di trovare un giardino zoologico. La capitale Afghana è stata tormentata da anni di guerra e oggi le sue ferite la rendono una città sofferente e molto caotica. Lo zoo cittadino fu inaugurato nel 1967 e per molti anni ospitò una grande quantità di animali. Ma decenni di guerra hanno causato molti danni e la popolazione di animali è stata decimata. Oggi restano pochi animali costretti a vivere in pessime condizioni e in balia delle molestie dei visitatori. Lo zoo di Kabul ha ricevuto diversi aiuti internazionali, ma necessita in ogni caso di un radicale miglioramento strutturale.
Lo zoo di Gaza
Anche Gaza come Kabul è tormentata da guerre e conflitti interni e anche il suo giardino zoologico ne sta pagando le conseguenze. Oggi ospita qualche leone, un paio di scimmie, degli uccelli, dei conigli, dei gatti, alcuni cani e due finte zebre: in sostanza asini dipinti (nella foto).
Un tempo lo zoo ne ospitava alcuni esemplari autentici che sono poi morti per malnutrizione durante la guerra tra Israele e Hamas, quando i combattimenti hanno raggiunto anche il giardino zoologico. Oggi la struttura è al limite della sopravvivenza e manca completamente dei fondi necessari.
Lo zoo di Giza
Fondato nel 1891, lo zoo di Giza, al Cairo, un tempo era considerato uno tra i migliori d’Africa. Oggi, i fasti di un tempo sono solo un pallido ricordo e il giardino zoologico nel 2004 è stato addirittura espulso dall’Associazione Mondiale degli Zoo, a causa delle sue pessime condizioni. Gli ultimi anni sono stati caratterizzati da molte morti, causate dalla mancanza di fondi, dall’incuria del personale o da malattie come l’aviaria che nel 2006 ha costretto alla soppressione di più di 500 volatili.
Lo zoo di Mumbai
Lo zoo di Mumbai, in India, ha un primato decisamente raccapricciante: quello di trasformarsi giorno dopo giorno in un museo di tassidermia. Gli animali che muoiono vengono prontamente imbalsamati e riesposti nelle gabbie che prima occupavano da vivi.
Lo zoo di Tirana
Lo zoo di Tirana, in Albania, è meglio conosciuto come la prigione degli animali. La maggior parte di quelli detenuti vivono in condizioni pessime, rinchiusi in gabbie piccolissime. Rapaci maestosi come le aquile sono costretti a vivere su posatoi microscopici. Scimmie che vivono sempre sedute a causa della mancanza di spazi adeguati e orsi che girano ossessivamente su se stessi in gabbie troppo strette. Lo zoo di Tirana ha una grossa carenza di personale qualificato ed è gravemente sotto finanziato.
Lo zoo di Pyongyang
Lo zoo di Pyongyang, nella Corea del Nord, è situato nella periferia della città e ospita più di 5.000 animali. La sua costruzione risale al 1959 per volere del dittatore Kim Il-sung, ed è, come gli altri zoo, un luogo triste per vivere. Nel 2006 il Times Asia ha riferito di un film girato nel paese, una sorta di documentario sulla fauna selvatica, che in realtà mostrava animali in gabbia e la loro dura lotta per la sopravvivenza. Poiché molte delle creature mostrate si trovano solo nel giardino zoologico di Pyongyang sono in molti a credere che la pellicola sia stata girata lì a testimonianza della drammatica situazione.
Lo zoo di Napoli
E in questa nefasta classifica non poteva mancare lo zoo di Napoli, da anni al centro di polemiche e azioni per tentare di chiuderlo. Un “totale fallimento economico, morale e scientifico” lo hanno definito le associazioni che si battono per porre fine a questa onta per l’Italia intera. Gli oltre 300 animali costretti a vivere in gabbie anguste e poco pulite e a fare letteralmente la fame in quanto sistematicamente finiscono i fondi per alimentarli. Da tempo è stato aperto alla Procura della Repubblica un fascicolo sul maltrattamento degli animali nello zoo e continui sono gli appelli al sindaco per mettere fine a questo scempio.
Questi zoo sono l’ennesima spettrale testimonianza degli abusi e della malvagità che gli uomini continuano a riservare agli animali.
Lorenzo De Ritis
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