Lav ed Enpa dicono basta e invitano il Sindaco De Magistris a esprimersi sulla vicenda dopo un anno e mezzo di silenzio: “dica se è favorevole a mantenere ancora a spese dei cittadini la prigione per animali chiamata zoo”, auspicando “un immediato e chiaro vincolo nell'acquisizione del complesso di Edenlandia che permetta agli animali di andare in Centri di recupero e in strutture autorizzate”.
Lo zoo di Napoli è un fallimento. Sotto ogni punto di vista: economico, etico, scientifico. Basta visitare questo insieme di tristezza e degrado, tali da rappresentare un’onta per l’Italia intera, per rendersene conto. Come se tutto questo non bastasse, ora rispunta il presunto spettro degli animali senza cibo: le derrate alimentari starebbero per finire. E i 300 animali detenuti? Sarebbero di nuovo a rischio fame.
È questo uno degli effetti del secondo fallimento economico della struttura. Almeno secondo l’allarme lanciato dai dipendenti, a rischio licenziamento a causa della cura fallimentare decisa dal Tribunale, la seconda in pochi anni, che non sta risolvendo alcun problema. A rassicurarli, durante un’assemblea, l’assessore al Lavoro, Enrico Panini, che, come riporta Il Mattino, ha parlato di rilancio della struttura e di “determinata volontà del Comune di evitare il fallimento e di sostenere con il proprio consenso tutto ciò che consentirà di fare uscire dalla crisi l’intero impianto, dare certezze occupazionali e garantire lo sviluppo dell’area, ricercando tutte le mediazioni necessarie“.
Per Lav ed Enpa, tuttavia, si tratta del “solito teatrino del cibo che mancherà agli animali quando i responsabili legali ci sono e fanno finta di non esserlo“. Per questo dicono basta, invitando il Sindaco De Magistris a esprimersi sulla vicenda dopo un anno e mezzo di silenzio: “dica se è favorevole a mantenere ancora a spese dei cittadini la prigione per animali chiamata zoo“, chiedono le associazioni animaliste, auspicando che disponga “un immediato e chiaro vincolo nell’acquisizione del complesso di Edenlandia che permetta agli animali di andare in Centri di recupero e in strutture autorizzate“.
Le due associazioni ricordano, infine, che è stato aperto da tempo, dalla Procura della Repubblica, un fascicolo sul maltrattamento degli animali nello zoo e che il Sindaco è doppiamente responsabile sull’argomento, poiché “il Comune è uno dei soci della Mostra d’Oltremare proprietaria dell’area e il Sindaco è per legge il responsabile delle condizioni degli animali sul proprio territorio“. Cosa deciderà di fare ora il Sindaco in merito a uno zoo mantenuto a spese dei cittadini, oltre che degli animali, che non ha ottenuto nemmeno la licenza prevista dalla legge da parte del Ministero dell’Ambiente?
Roberta Ragni
Foto: Lav
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