Secondo un nuovo studio, quando allontani o cerchi di schiacciare una zanzara che sta per morderti, questa impara ad associare il tuo profumo personale a quell’esperienza potenzialmente letale e ti eviterà in futuro.
Uno studio dimostra come le zanzare siano capaci di ricordare l’odore di un ospite e preferirlo o meno
Metti una zanzara e tu, che vieni punto, che prendi il nome di “ospite”. Se la zanzara si ricorda del tuo odore, impara a riconoscerlo e ad evitarti o preferirti. Ecco perché ad alcuni di voi sembra piuttosto che questi fastidiosissimi insetti vi stiano addosso a mo’ di vampiri e, rispetto a chi vi sta attorno, vi pungano di più.
La risposta potrebbe essere nella dopamina e potrebbe essere utile non solo a capire perché le zanzare ci amano tanto ma anche a creare nuove strategie per evitare il contagio di gravi malattie trasmesse dalle zanzare stesse, come il virus Zika.
Secondo uno studio dell’ University of Washington e pubblicato su Current Biology, quando allontani o cerchi di schiacciare una zanzara che sta per morderti, questa impara ad associare il tuo profumo personale a quell’esperienza potenzialmente letale e ti eviterà in futuro. Questa è una prima dimostrazione di come le zanzare sono in grado sia di imparare che di ricordare.
Sembra surreale, ma i ricercatori americani parlano proprio di uno “shock meccanico” seguendo l’assunto che il gesto più o meno involontario di allontanare gli insetti potrebbe avere delle ripercussioni sul comportamento di questi insetti.
Lo studio
Per la ricerca gli studiosi hanno esaminato il comportamento delle Aedes aegypti (per intenderci quelle responsabili della trasmissione del virus Zika e della dengue) e, dopo alcune osservazioni, si sono accorti che sono in grado di riconoscere i diversi odori e possono imparare a evitarli.
Secondo i ricercatori, insomma, gli ospiti che schiacciano le zanzare o eseguono altri comportamenti difensivi possono essere abbandonati, indipendentemente da quanto il loro sangue sia “dolce”.
“Ora sappiamo che le zanzare sono in grado di apprendere gli odori emessi dal loro ospite ed evitare quelli che erano più difensivi”, ha detto il coautore dello studio, Chloe Lahondere, ricercatrice presso Virginia Tech negli Stati Uniti.
“Una volta che le zanzare imparano a riconoscere gli odori attraverso un’esperienza negativa, quegli odori causeranno risposte negative dello stesso ordine di quelle al DEET, uno dei più efficaci repellenti per zanzare”, ha aggiunto Jeff Riffel dell’Università di Washington.
Il fenomeno sarebbe dovuto almeno in parte alla dopamina, un neurotrasmettitore coinvolto anche nei processi di apprendimento in molti animali.
Problema risolto? No perché “Sfortunatamente, non c’è modo di sapere esattamente quali sostanze attraggano una zanzara a una persona in particolare – spiega Chloe Lahondère della Virginia Tech, tra gli autori del documento. Le persone sono fatte di un cocktail unico di molecole che include più di 400 sostanze. In ogni modo ora sappiamo che le zanzare sono capaci di apprendere gli odori emessi dai loro ospiti e di evitare quelli con atteggiamento più difensivo”.
Si spera, allora, di trovare da qui una base per sviluppare nuove strategie di controllo per le zanzare, soprattutto per evitare le devastanti conseguenze epidemiologiche delle loro punture.
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Germana Carillo