Una camminata goffa e tanto simpatica: il pinguino è, nell’immaginario collettivo, uno dei più buffi e amabili animali sulla faccia della Terra. Eppure, nemmeno a dirlo, anche loro sono a rischio estinzione.
Il 25 aprile si celebra la Giornata mondiale dei pinguini, giorno che coincide con l’annuale migrazione settentrionale dei pinguini di Adelia e l’occasione buona per ricordarci che l’aumento delle temperature porterà inevitabilmente (anche) a un’ulteriore riduzione delle colonie viventi.
Ne esistono 18 specie ma, fra tutte, quella più conosciuta è senza dubbio il pinguino imperatore, l’unico che vive tutto l’anno nel gelo dell’Antartide e che a causa dei cambiamenti climatici risulta oggi essere tra i più esposti al rischio di estinzione.
Quanto ne sapete del pinguino imperatore? Ecco 7 cose che non conoscevate:
- sin dalla nascita, il pinguino imperatore trascorre tutta la vita sul ghiaccio antartico o nelle fredde acque circostanti, dove la temperatura può arrivare a -60°. Sono per questo protetti da due strati di penne e piume modificate, una buona riserva di grasso. Alcuni esemplari possono “varcare il confine” e farsi vedere al largo delle coste della Nuova Zelanda
- tra i pinguini è il più grande: appena nato, il piccolo pinguino pesa 150 grammi ed è alto 15 centimetri circa, mentre da adulto può raggiungere 115 centimetri e pesare intorno ai 40 chili. Rispetto ai loro antenati, però, sono più piccoli: i ricercatori del Museo de La Plata in Argentina, attraverso l’analisi di un fossile di 115 chili e alto 2 metri recuperato dalla penisola antartica, hanno scoperto come un antico uccello simile al pinguino fosse più alto rispetto anche alla maggior parte degli esseri umani
— IUCN Penguin SG (@IUCNPenguin) January 21, 2017
- vive in colonie affollate: qui condivide la lotta per la sopravvivenza con migliaia di altri individui. Le colonie di pinguini imperatori sono state individuate e contate grazie a un’indagine del 2012 condotta da scienziati che hanno utilizzato tecnologie satellitari. Da allora si stima che le colonie del pinguino imperatore in Antartico siano circa 54 e che i pinguini imperatori adulti siano circa 595 mila
- nidifica tra i ghiacci: è infatti l’unico uccello che si riproduce e nidifica tra i ghiacci, nell’inverno antartico. Tra maggio e giugno la femmina depone un singolo uovo di grandi dimensioni, che affida al maschio prima di intraprendere un viaggio di circa due mesi per rifocillarsi, cacciando in mare aperto
- è un papà bravissimo! Sono i papà a mantenere al caldo le uova appena deposte, tenendole in equilibrio sui piedi e proteggendole con una piega della pelle, nota come “marsupio della covata”. Per due mesi di cure parentali, i maschi non mangiano nulla e devono resistere agli eventi atmosferici dell’Antartide. Solo con il ritorno della madre, i coraggiosi papà pinguini abbandonano la covata e vanno a cercare a loro volta cibo in mare
- non vola ma è un vero subacqueo: i pinguini imperatori non sanno volare, ma sono i subacquei di tutto rispetto. L’immersione più profonda registrata è stata di 564 metri, mentre l’immersione più lunga registrata è stata di circa 28 minuti
- rischia di perdere il suo habitat: la scomparsa dei ghiacciai e della banchisa sta seriamente minacciando il numero dei pinguini imperatori in alcune colonie. Il riscaldamento globale ha effetti devastanti anche sui banchi di krill, la prima fonte di cibo per i pinguini e ogni specie antartica. In alcune zone, come Pointe Géologie, negli ultimi 50 anni la colonia dei pinguini imperatori si è dimezzata, ma si prevede che un aumento della temperatura di altri 2° C porterebbe a una nuova diminuzione delle colonie esistenti di oltre il 50%.
Fonte: WWF
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