Vivisezione: anche il Brasile verso l’abolizione dei test cosmetici sugli animali

In Brasile si fa un passo avanti nella lotta contro la sperimentazione sugli animali. Un progetto di legge che vieta l'uso di animali per test cosmetici, profumi e articoli di igiene personale nello stato di São Paulo è stato appena approvato dai deputati, che lo scorso mercoledì, 11 Dicembre, hanno scelto di seguire la stessa strada di Israele, India ed Europa (dove, però, aumenta il numero di animali impiegati secondo le statistiche della Commissione UE)

In Brasile si fa un passo avanti nella lotta contro la sperimentazione sugli animali. Un progetto di legge che vieta l’uso di animali per test cosmetici, profumi e articoli di igiene personale nello stato di São Paulo è stato appena approvato dai deputati, che lo scorso mercoledì, 11 Dicembre, hanno scelto di seguire la stessa strada di Israele, India ed Europa (dove, però, aumenta il numero di animali impiegati secondo le statistiche della Commissione UE).

Sull’onda dei fatti della notte del 17 Ottobre 2013, quando in Brasile alcuni manifestanti hanno invaso l’Instituto Royal, a circa 60 Km da Sao Paulo, e liberato 200 animali, tra cani beagle e conigli, il desiderio di dire basta alle sperimentazioni sugli animali di gran parte della popolazione brasiliana potrebbe presto venire realizzato, almeno in parte.

Tutto dipende, adesso, dal parere del Governatore Geraldo Alckmin, che ha 15 giorni di tempo per approvare. “Sono stato con il governatore e gli ho comunicato che il progetto è stato approvato. Ora lo leggerà e farà le sue analisi, ma non credo che ci saranno veti, dato che quello che è successo all’Instituto Royal ha reso palese che questo è il volere della società civile”, ha detto il deputato Feliciano Filho, autore del progetto 777/2013.

Filho, che è presidente del comitato antivivisezionista dell’Assemblea, ha discusso la questione il 29 ottobre, in occasione di un’audizione pubblica. Qui i partecipanti, tra cui illustri membri della comunità scientifica brasiliana, hanno elencato i numerosi metodi sostitutivi alla vivisezione, ma anche le reali difficoltà nel sostituire l’uso di animali. Una su tutte è il fatto che in Brasile è proibito il commercio di tessuti umani, che servono come cultura per il test.

Per il deputato, però, questi problemi sarebbero risolti: esiste già una vasta gamma di aziende cosmetiche che non fa sperimentazione animale. Se il progetto verrà approvato, sarà compito delle società che stanno ancora utilizzando test su animali per i prodotti cosmetici sbrogliare la matassa dei metodi alternativi.

Roberta Ragni e Daia Florios

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