Vittoria! L’ONU riconosce il legame fra crisi climatica e benessere degli animali

Un passo avanti importante, ma molto resta ancora da fare per salvare animali ed ecosistemi - e c'è bisogno dell'impegno di tutti

Si è conclusa ieri a Nairobi (Kenya) la quinta Assemblea ONU dedicata all’Ambiente (UNEA) e, fra gli importanti traguardi raggiunti nei cinque giorni di lavori, ve n’è uno di particolare importanza etica: grazie ad una risoluzione approvata all’unanimità, l’Assemblea ha riconosciuto l’esistenza di un legame fra gli effetti della crisi climatica e il benessere degli animali.

Non si tratta di una vittoria a parole, quanto piuttosto di una direzione che i governi di tutto il mondo devono seguire se vogliono salvaguardare la sopravvivenza delle specie animali – con una serie di “step” ben precisi, come la tutela della biodiversità, il ripristino degli ecosistemi, il contrasto al cambiamento climatico, la riduzione dell’inquinamento, la ricerca per la prevenzione di nuove malattie che possono decimare le popolazioni animali (ma anche la nostra, attraverso un salto di specie).

La risoluzione “Nexus between Animal Welfare, Environment and Sustainable Development” (Nesso fra benessere degli animali, ambiente e sviluppo sostenibile) è nata su proposta del governo del Ghana con la co-sponsorizzazione di altri sei Stati membri (Senegal, Burkina Faso, Etiopia, Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan e Pakistan). In essa si chiede al Direttore esecutivo del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) di preparare un report che esplori il legame fra benessere animale, l’ambiente e lo sviluppo sostenibile.

Oggi è una giornata storica – afferma Annamaria Pisapia, direttrice di CIWF Italia. – Migliorare il benessere animale è vitale per assicurare un futuro sostenibile per animali, persone e il pianeta. Perciò, l’adozione di questa risoluzione, sebbene rappresenti solo l’inizio, è di grande importanza.

Si tratta certamente di una vittoria storica per la salvaguardia degli animali e del Pianeta, ma non basta: c’è urgente bisogno di azioni concrete che devono essere messe in pratica da tutti – e tuttora esistono grandi resistenze al cambiamento sostenibile, purtroppo. A dimostrazione della scarsa collaborazione fra le potenze mondiali, troppo impegnate a difendere i propri interessi nazionali, possiamo citare l’approvazione di un’importante risoluzione sulla gestione sostenibile dell’azoto (prodotto perlopiù dagli allevamenti intensivi degli animali destinati all’alimentazione umana) nella quale è andata perduta l’opportunità di porre come obiettivo il dimezzamento dei rifiuti azotati nel mondo entro il 2030.

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Fonti: CIWF / LAV

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