Vittoria! Annullata la processione con il vitello bendato e trascinato nel Messinese

Annullata la sfilata del vitello nella festa religiosa che si tiene in un paese della Sicilia. Nessun animale sarà sfruttato quest'anno e trascinato per le vie cittadine a seguito delle pressioni esercitate dalle associazioni animaliste

Nessun vitello sarà bendato e trascinato per la prossima edizione della Festa del Convito, manifestazione religiosa in nome di san Nicola di Bari che si tiene in estate nel Messinese. La sfilata è stata annullata su decisione del primo cittadino.

Accade a Roccavaldina, dove la “tradizionale” processione vede lo sfruttamento di un animale e, fino a qualche tempo fa, la sua uccisione in un rito sacrificale inaccettabile. Così denunciano le organizzazioni animaliste del panorama italiano, che hanno inviato una diffida al Comune siciliano.

È una battaglia che va avanti da anni e che ora ha avuto una svolta. Nulla del genere andrà in scena quest’anno infatti. Nel programma della celebrazione, che si svolgerà dal1° al 4 agosto 2024, non ci sarà il vitello.

Lo ha reso noto ufficialmente il Comune di Roccavaldina, informando il Garante dei diritti degli animali della Regione Sicilia, Giovanni Giacobbe.

Contestando una “campagna diffamatoria messa in atto verso l’Istituzione e la comunità di Roccavaldina”, il Comune ha scelto di annullare la “semplice passeggiata del vitello” al fine di garantire un pacifico svolgimento della festa.

Giacobbe si dice soddisfatto di questo passo e lo stesso le associazioni animaliste, che continuano a far sentire la propria voce contro rievocazioni storiche e altri appuntamenti che causano sofferenza agli animali.

In Italia, malgrado siamo nel 2024, di questi eventi anacronistici e crudeli ve ne sono a bizzeffe e andrebbero abbandonati scegliendo di festeggiare e omaggiare la religione in un modo più rispettoso di tutte le forme di vita.

Sebbene quest’anno il vitello di Roccavaldina non sfilerà trascinato tra le strade del paese, c’è preoccupazione per la sua sorte. Salvo del tutto non può dirsi.

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Fonti: Giovanni Giacobbe/Facebook – LAV

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