Chiudere gli allevamenti è oggi più urgente che mai. Oltre a provocare sofferenze gratuite agli animali, sono una fabbrica di virus!
La scoperta di un nuovo ceppo di Covid-19 nei visone danese ha suscitato richieste di abbattimento degli animali anche in Irlanda.
La Veterinary Ireland (VI) ha affermato che sarebbe prudente “smaltire gli animali” sotto la supervisione dei funzionari del Dipartimento dell’agricoltura.
Il dottor Mark d’Alton ha detto all’Irish Times che “lo farebbe per principio di precauzione, e tenendo presente che l’allevamento di animali da pelliccia sarà comunque gradualmente eliminato”.
Ma parlando ieri sera a un briefing del Dipartimento della Salute, il dottor Cillian de Gascun del National Virus Reference Laboratory, ha affermato che la questione non suscita ancora grandi preoccupazioni (per ora). Il Dipartimento dell’Agricoltura sta monitorando gli allevamenti di visoni irlandesi e, sebbene sia in fase di attuazione un regime di test, fino ad oggi non sono stati identificati casi di Covid. Finora nessun contagio è stato collegato ai tre allevamenti di animali da pelliccia che operano in Irlanda, che erano già stati oggetto di una legge per la loro graduale eliminazione come pratica “contraria al buon benessere degli animali”.
La Danimarca, intanto, ha appena annunciato che il massiccio abbattimento dei 17 milioni di visoni dei suoi allevamenti non ha alcuna base legale. Il ceppo mutato di Covid ha portato al blocco di diverse città nel tentativo di fermarne la diffusione. compreso il divieto di viaggiare dalla Danimarca al Regno Unito. Ma l’Irlanda e la Danimarca non sono gli unici Paesi in allarme. Anche in Italia, infatti, sono già stati documentati casi di Covid tra i visoni, fin dal mese di agosto, come ha dimostrato la Lav.
Sugli allevamenti italiani in Emilia Romagna è intervenuto nelle scorse ore l’assessore alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna, Raffaele Donini, affermando che l’eventuale chiusura nei Comuni di Galeata (Forlì-Cesena) e di Ravenna, e sul territorio nazionale “è di competenza del Ministero della Salute nell’ottica delle strategie di sorveglianza e prevenzione. Per quello che compete a questo assessorato, nelle sedi opportune faremo rilevare che è opportuno considerare la chiusura di questi allevamenti”.
Chiuderli è oggi più urgente che mai. Non è più tollerabile un’attività che, oltre a provocare sofferenze gratuite agli animali, diventa anche una vera e propria fabbrica di virus!
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