C’è un nuovo virus che minaccia la sopravvivenza delle api in tutto il mondo: è il virus delle ali deformate

Ennesima minaccia per le fragili api, già alle prese con la perdita della biodiversità, l'inquinamento e la crisi climatica: una nuova mutazione di un virus tarpa loro le ali (letteralmente) fino ad ucciderle

La sopravvivenza delle api è messa a dura prova da molteplici minacce: crisi climatica, aumento delle temperature, agricoltura intensiva, perdita degli habitat sono solo alcuni dei fattori che concorrono a decimare di anno in anno la popolazione di uno degli animali più importanti per la conservazione della biodiversità.

Ora, come annunciato da un team di ricercatori della Martin Luther University Halle-Wittenberg, c’è una nuova minaccia per le api mellifere: il virus delle ali deformate (in inglese Deformed Wing Virus, abbreviato in DWV).

Il virus non è nuovo nelle popolazioni di api di tutto il mondo, ma la sua forza distruttiva è in aumento – e con essa il numero degli insetti morti. La nuova variante che ha sostituito il ceppo originario del virus in Europa si sta diffondendo anche in altre regioni e sta provocando il collasso di intere colonie di api.

Il DWV colpisce le api mellifere, provocando la progressiva atrofizzazione delle ali, che impedisce la riproduzione e l’approvvigionamento di cibo portando ad una morte lenta e dolorosa. Il ceppo originale del virus (DWV-A) è stato isolato per la prima volta in Giappone all’inizio degli anni ’80.

La nuova variante (DWV-B) risulta essere in circolazione da una ventina d’anni: fu identificata per la prima volta nei Paesi Bassi nel 2001. È proprio questa seconda variante a preoccupare maggiormente gli scienziati, data la facilità con cui si diffonde da un’ape all’altra e la velocità con cui provoca la morte degli insetti.

api

©International Journal for Parasitology

Lo studio tedesco si è interessato alla diffusione nel mondo della variante DWV-B: i ricercatori hanno raccolto dati sulle colonie di api mellifere in tutto il mondo, ma anche sulle popolazioni di bombi terrestri e di acari Varroa, parassiti portatori della malattia alle api.

Si è visto come in un primo momento (primi anni Duemila) la variante si sia diffusa principalmente in Africa ed Europa, interessando poi le popolazioni di api mellifere del continente americano (dal 2010) e di quello asiatico (dal 2015). Attualmente, solo le api che vivono in Australia sembrano non essere ancora interessate da questa epidemia – probabilmente perché gli acari Varroa non trovano lì un ambiente ospitale per la sopravvivenza.

La presenza del virus è stata registrata anche in colonie di bombi, ma gli effetti non sono stati ancora compresi appieno. Si spera che il DWV non abbia su questi e su altri insetti (come le api selvatiche) gli stessi devastanti effetti che si stanno registrando nelle colonie di api mellifere, ma è ancora presto per avanzare ipotesi.

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Fonte: International Journal for Parasitology

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