Grazie ai divieti alla caccia applicati in vari Paesi, dagli anni '60 a oggi il numero di megattere è salito in modo incredibile
I divieti di caccia alle balene applicati in varie parti del mondo hanno funzionato: gli esemplari di megattera presenti nell’Oceano Atlantico sono aumentati da 450 a 25mila negli ultimi decenni.
A dare la buona notizia sono i ricercatori dell’Univesità di Washington, che hanno censito i cetacei analizzando dati provenienti da istituzioni di tutto il mondo.
Sulla costa brasiliana, ad esempio, gli esemplari di megattera sono saliti a 17.000, secondo un rapporto dell’Humpback Whale Project, ONG che monitora i cetacei dal 1988.
Il numero di megattere (Megaptera novaeangliae) si è moltiplicato in modo incredibile grazie alle misure di protezione messe a partire dagli anni ‘60 per tutelare questa specie allora in via di estinzione.
Sessant’anni fa, infatti, gli scienziati compresero che a causa della caccia gli esemplari di balena stavano diminuendo ed erano in pericolo.
Negli anni successivi, la caccia alle balene è stata dunque vietata in diversi Paesi, e questo ha permesso alle popolazioni di megattere di aumentare fino a raggiungere numeri molto vicini a quelli che esistevano prima che i cacciatori decimassero i cetacei.
Studi precedenti avevano valutato solo i dati sulla caccia rilevando numeri inferiori: una valutazione della Commissione baleniera internazionale aveva ad esempio stimato che la popolazione di megattere avesse recuperato tra il 2006 e il 2015 solo circa il 30% degli esemplari presenti prima dello sfruttamento.
Questo nuovo studio ha invece effettuato stime più precise combinando i dati aerei e navali, fornendo informazioni più accurate in merito al numero di megattere presenti.
I risultati della ricerca dimostrano che quando viene applicata una gestione adeguata, le popolazioni di animali selvatici eccessivamente ridotte a causa dello sfruttamento da parte dell’uomo possono riprendersi, anche quando si trovano sull’orlo dell’estinzione.
Se vietassimo la caccia alle balene in tutto il mondo e tutelassimo maggiormente anche le altre specie minacciate e in pericolo, potremmo assistere alla ripresa di popolazioni degli animali oggi considerati a rischio, con enormi benefici per la biodiversità e per gli ecosistemi.
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