Indagini sotto copertura in alcuni allevamenti di animali da pelliccia in Transilvania rivelano le terribili condizioni in cui "vivono" i cincillà, roditori scuoiati per la loro pregiata pelliccia
Cincillà reclusi in piccoli spazi, femmine ingravidate di continuo e cuccioli che a malapena riescono a muoversi tra il filo metallico delle grate. Così si presentano alcuni allevamenti di animali da pelliccia, cincillà nello specifico, nella storica regione della Transilvania dove in un ambiente buio, senza finestre e ricoperto dagli escrementi dei roditori sono ammassate pile di gabbie.
A diffondere le immagini un’investigazione sotto copertura della Humane Society International/Europe, la prima mai condotta in Romania. Nei filmati da brividi ripresi dalla ONG vi è tutto l’orrore che si nasconde dietro agli allevamenti di animali destinati a essere uccisi e scuoiati per l’industria delle pellicce.
A differenza degli allevamenti di visoni, non meno crudeli, i cincillà vengono allevati in seminterrati dove non vedono mai la luce del sole. La maggior parte viene uccisi mediante la dislocazione cervicale, la rottura del collo dell’animale, pratica non consentita dal Regolamento (CE) n. 1099/2009. Altri allevatori dispongono invece di “camere a gas” tra le mura di casa.
Questa indagine fornisce prove scioccanti delle privazioni che questi animali subiscono per l’industria della pelliccia. Una simile crudeltà getta vergogna sulla Romania e speriamo che la nostra indagine segni l’inizio della fine di questa industria. Sono certa che la maggior parte dei cittadini rumeni sarà inorridita nell’apprendere che, dietro porte chiuse, migliaia di teneri cincillà stanno soffrendo in silenzio per superflui e frivoli capi d’abbigliamento. L’allevamento di animali da pelliccia non ha futuro in una società moderna e compassionevole. Ecco perché 19 Paesi in Europa hanno vietato completamente questa pratica, commenta Andreea Roseti, Direttrice per la Romania di HSI/Europe.
Humane Society International/Europe ha consegnato il reportage al Primo Ministro rumeno Nicolae Ciucă con la speranza che la Romania si decida a mettere al bando gli allevamenti di animali da pelliccia, divenendo così il 20esimo Paese comunitario. A tal proposito è stata presentata una proposta di legge in Parlamento.
I migliori stilisti e produttori di tutto il mondo stanno eliminando le pellicce dalle loro collezioni e speriamo che l’industria della pellicceria venga presto relegata ai libri di storia. Questa è l’occasione per la Romania di essere dalla parte giusta della storia, conclude Andreea Roseti.
Nell’ambito dell’Iniziativa dei cittadini europei non molto tempo fa è stata lanciata la petizione Fur Free Europe per dire basta alle pellicce. Sebbene l’industria delle pellicce sia in declino, l’Unione Europea continua a essere tra i maggiori produttori e importatori di pellicce mondiali.
Fonte: HSI/Europe
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