L'incubo dei vitelli da latte, allontanati dalle loro madri e rinchiusi in angusti box, dove vengono nutriti con latte artificiale
L’incubo dei vitelli da latte, allontanati dalle loro madri a qualche settimana dalla nascita e rinchiusi in angusti box, dove vengono svezzati con latte artificiale
Strappati dalle loro madri e rinchiusi fino alla loro morte in minuscoli e bui box. È così che inizia l’incubo per i cosiddetti “vitelli da latte”, costretti a patire le pene dell’inferno per un motivo ben preciso: ottenere carne tenerissima e chiara, da molti considerata pregiata. Separare i vitellini dalle madri poco dopo la loro nascita è una pratica standard seguita negli allevamenti intensivi di tutto il mondo, Europa compresa. Un metodo brutale e disumana che – in nome del profitto – provoca grande sofferenza ai vitellini.
Il paradosso è che i piccoli vitelli, nati da qualche settimana, vengono alimentati con latte artificiale, mentre quello prodotto dalle loro mamme viene destinato all’industria lattiero-casearia. Ciò che accade negli allevamenti di vitelli da latte è a dir poco sconcertante, oltre ad essere totalmente contro natura, come dimostrano i terribili filmati girati in questi luoghi:
All’interno delle piccole celle di plastica, acquistabili facilmente anche online, i piccoli vitelli non hanno nemmeno lo spazio per girarsi e sono costretti a rimanere nella stessa posizione per ore. Con difficoltà entrano nelle gabbie di plastica e quando ci riescono, spesso finiscono per ferirsi la schiena.
Una crudeltà inaudita che è stata più volte filmata e denunciata dalle organizzazioni, tra cui Animal Equality, che si occupano di tutela degli animali.
Una sorte altrettanto terribile è quella che tocca alle mucche da latte, fecondate continuamente in maniera artificiale in modo da “sfornare” vitelli e latte. E se pensate che tutto ciò accada soltanto negli allevamenti di Paesi lontani, come gli Stati Uniti, vi sbagliate di grosso.
Anche in Europa, e in Italia, questa pratica brutale è ancora parecchio diffusa. Secondo una recente indagine condotta dalla PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), fino al 60% dei vitelli allevati sul territorio dell’Ue è destinato a subire questi trattamenti.
Come fermare questa crudeltà
Ciò che accade negli allevamenti intensivi di bovini non è più un mistero. Ma cosa si può fare per fermare questo orrore? Innanzitutto, in qualità di consumatori, abbiamo il potere di boicottare l’industria della carne. Ci auguriamo, però, che la pratica venga al più presto abolita. Da anni i cittadini europei chiedono maggiori tutele per gli animali d’allevamento e dopo l’ok da parte del Parlamento europeo, qualche giorno fa la Commissione ha annunciato che intende presentare una proposta legislativa entro la fine del 2023 per eliminare definitivamente l’uso delle gabbie per gli animali tra cui conigli, galline, vitelli e maiali.
Un importante traguardo raggiunto grazie all’Iniziativa dei Cittadini Europei “End the Cage Age“, firmata da ben 1,4 milioni di cittadini europei. E lo stop a questa crudeltà rappresenta un passo importante che tra qualche anno potrebbe portare verso la fine dell’era degli allevamenti intensivi sul territorio europeo, anche se la strada appare ancora lunga e tortuosa…
Fonte: PETA/Animal Equality
Leggi anche:
- Strappati alla mamma e rinchiusi in piccoli box: fermiamo l’allevamento in gabbia dei vitellini (PETIZIONE)
- Da una parte le madri, dall’altra i cuccioli: la crudeltà senza fine degli agnelli a Pasqua
- Svolta storica, l’Unione europea annuncia la legge che vieterà le gabbie negli allevamenti
- La Spagna vuole installare telecamere nei macelli per evitare ulteriori sofferenze e maltrattamenti agli animali