Coop dice stop alla strage dei pulcini maschi: ecco le prime uova ‘cruelty free’ di Italia

Sapevate che i pulcini maschi vengono sistematicamente uccisi dall'industria delle uova? Sì, perché sono unitili e per questo vengono gassificati o letteralmente tritati vivi appena nati. Ma non per le uova Coop, che ha scelto di dire stop alla strage dei pulcini maschi.

Sapevate che i pulcini maschi vengono sistematicamente uccisi dall’industria delle uova? Sì, perché sono inutili e per questo vengono gassificati o letteralmente tritati vivi appena nati. Ma non per le uova Coop, che ha scelto di dire stop alla strage dei pulcini maschi appena nati.

Con il claim “Salviamo il pulcino maschio”, è partita ufficialmente la nuova tappa di Coop nel percorso verso il benessere animale. Questo consentirà di salvare circa 750.000 pulcini maschi. altrimenti destinati a una soppressione immediata secondo la prassi abituale negli allevamenti di galline ovaiole.

“Coop considera questa pratica di allevamento critica e, in virtù degli accordi di filiera già in essere da anni, ha concordato con i propri fornitori di uova la sottoscrizione di un’ulteriore garanzia. Verranno acquistati pulcini destinati a divenire galline ovaiole per la produzione di uova a marchio solo se i pulcini maschi della stessa covata saranno allevati fino all’età adulta. Ovvero un pulcino salvato per ogni corrispondente gallina ovaiola”, spiega l’azienda.

Così facendo, le uova in guscio a marchio Coop possono definirsi la prima filiera “cruelty free” in Italia.

Dopo la completa messa al bando di uova in gabbia e la scelta di non usare antibiotici sin dalla nascita (con una produzione di oltre 200 milioni di uova antibiotic free), ora la Coop segna un nuovo punto a favore degli animali, che segue quello dell’azienda tedesca “Respeggt”, con le sue uova ‘no kill’ prodotte senza uccidere i pulcini maschi.

In questo caso, però, viene utilizzato un metodo che consente agli incubatori di determinare già il sesso dei pulcini prima che si schiudano.

Peccato, però, che questi animali salvati saranno destinati comunque a morire entro pochi mesi. Certo, non verranno tritati vivi o soffocati appena nati, ma comunque moriranno per soddisfare il consumo di carne. Un piccolo passo avanti, ma si può fare di più…

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