Humanzee: la storia dell’uomo-scimpanzé creato in un laboratorio della Florida negli anni ’20

Secondo uno scienziato, un ibrido umano-scimpanzé è nato in un laboratorio della Florida 100 anni fa prima di essere ucciso da medici in preda al panico

C’è una storia molto curiosa che da anni ruota intorno al mondo della scienza. Secondo il famoso psicologo evoluzionista Gordon Gallup, negli anni Venti, alcuni ricercatori della Florida sono riusciti a riprodurre un ibrido uomo-scimpanzé chiamato “humanzee” e poi ucciso dai medici stessi. Una storia che continua a destare scalpore, nonostante sia stata più volte smentita.

In un’intervista a The Sun, Gordon Gallup ha spiegato che l’ibrido uomo-scimpanzé è nato in un laboratorio a Orange Park, in Florida. Il termine “humanzee” sarebbe stato coniato proprio dallo scienziato famoso per aver sviluppato il test di “auto-riconoscimento” dello specchio che ha dimostrato che i primati potevano riconoscere il proprio riflesso.

Negli anni Settanta, Gallup vide uno scimpanzé calvo noto come Oliver che camminava sulle zampe posteriori e si convinse che il primate fosse un ibrido creato in laboratorio perché aveva saputo dell’esperimento da uno scienziato ritenuto attendibile.

“Hanno inseminato una femmina di scimpanzé con il seme umano di un donatore sconosciuto, la gravidanza è andata a termine. Dopo la nascita, gli scienziato hanno iniziato a prendere in considerazione le conseguenze etiche e fisiche e il bambino-scimpanzé, è stato soppresso”.

L’embrione in parte umano e in parte di scimmia era stato creato da scienziati in California con la speranza di usarlo per coltivare cellule staminali. Ma come dicevamo, nonostante le affermazioni secondo cui Oliver era un ibrido uomo-scimpanzé, negli anni ’90 è stato dimostrato che l’animale non era un essere umano perché aveva 48 cromosomi.

Ma non solo. Oliver era nato nelle foreste dello Zaire e poi era stato venduto nei primi anni settanta a due addestratori sudafricani, Frank e Janet Berger. Sicuramente aveva un aspetto curioso, aveva  l’abitudine di camminare in posizione eretta, senza appoggiarsi sulle nocche, molto più di un normale scimpanzé.

 

Ancora faccia più piatta e orecchie meno sporgenti di uno scimpanzé medio, lentiggini, calvizie. Le particolarità rientravano comunque nei normali limiti di variabilità della specie. Nessun esperimento.

“È stato dimostrato che Oliver non era un humanzee nonostante il fatto che assomigliasse molto in termini di assunzione di una postura eretta e di avere un naso sporgente”, ha detto Gallup che però continua ad essere convinto che gli esseri umani possano essere incrociati con tutte le grandi scimmie, non solo con gli scimpanzé.

 

Seguici su Telegram Instagram | Facebook TikTok Youtube

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook