Per anni gli scienziati hanno sospettato che gli uccelli potessero dormire durante il volo, dato che molte specie volano senza fermarsi per giorni o addirittura per settimane. Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che invece di rinunciare al sonno gli uccelli possano dormire durante il volo.
Per anni gli scienziati hanno sospettato che gli uccelli potessero dormire durante il volo, dato che molte specie volano senza fermarsi per giorni o addirittura per settimane. Alcuni ricercatori hanno ipotizzato che invece di rinunciare al sonno gli uccelli possano dormire durante il volo.
La privazione del sonno in volo riguarderebbe soltanto alcune specie. Ora un nuovo studio pubblicato su Nature e condotto da Max Planck, esperto di ornitologia, conferma che gli uccelli dormono davvero durante il volo. I ricercatori ne hanno le prove.
Un gruppo di ricercatori ha trascorso del tempo sulle isole Galapagos per monitorare l’attività degli uccelli della specie Fregata mnor che sono in grado di volare per settimane sopra l’oceano senza fermarsi mai.
Grazie a un dispositivo per l’elettroencefalogramma i ricercatori hanno potuto verificare la presenza di momenti di sonno durante il volo. I ricercatori hanno notato la presenza di un fenomeno chiamato ‘sonno a onde lente’ che riguarda soltanto uno dei due emisferi del cervello.
Questi uccelli sono in grado di mettere a riposo un solo emisfero del cervello alla volta. Ciò permette loro di tenere un occhio aperto per proteggersi da eventuali minacce durante il volo, ad esempio per fuggire dai predatori o per evitare scontri con altri uccelli.
I tempi di sonno degli uccelli durante il volo sono comunque brevi mentre quando si trovano a terra possono dormire anche per oltre 12 ore di fila. Durante il volo gli uccelli dello studio hanno dormito solo per circa 42 minuti al giorno in media. Il sonno in volo si è verificato soprattutto di notte ma può avvenire anche di giorno.
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Questi uccelli hanno avuto una grande capacità di adattare i propri ritmi del sonno alla necessità di rimanere in volo a lungo per andare alla ricerca di cibo ma i meccanismi che dovrebbero spiegare questo comportamento rimangono ancora un mistero.
Marta Albè