In provincia di Frosinone è stato segnalato un piccolo focolaio di Trichinella che ha colpito i cinghiali selvatici. Si tratta di un parassita che può diventare pericoloso per l'uomo nel momento in cui si ciba di carne infetta, sviluppando la “Trichinellosi”
Sono 3 i cinghiali selvatici cacciati nella nuova stagione in provincia di Frosinone (purtroppo appena iniziata) che, dopo i controlli obbligatori, sono risultati essere positivi alla Trichinella.
Si tratta di un parassita che colpisce i mammiferi ma che può diventare pericoloso anche per l’uomo, facendo sviluppare una malattia nota come Trichinellosi.
Ma tornando ai cinghiali infetti, questi erano stati cacciati nella zona appeninica orientale della Provincia ed è stata scoperta la presenza del parassita grazie ai controlli dei Servizi Veterinari di Ispezione degli Alimenti di Origine Animale della Asl di Frosinone, che in questo modo hanno potuto evitare che la carne di cinghiale fosse consumata.
Tutti i cinghiali cacciati nella zona, devono essere sottoposti a controllo trichinoscopico proprio con lo scopo di bloccare la catena di trasmissione del parassita che, come già detto, può passare dagli animali all’uomo (se questo consuma la carne di cinghiale), colpendo anche in forma grave.
I sintomi della Trichinellosi
Come fanno sapere dalla Asl di Frosinone in merito alla Trichinellosi:
I sintomi, inizialmente intestinali e/o allergici, dipendono dalla localizzazione del parassita all’interno dell’organismo umano in quanto le larve migrano nei muscoli ed organi di chi le ingerisce. Sono portatori del parassita i suini selvatici (cinghiali) o i suini allevati allo stato brado (ciclo silvestre della malattia), e gli equini, soprattutto di importazione, le cui carni sono consumate non cotte sotto forma di carpaccio.
Nell’uomo, il quadro clinico varia da infezioni asintomatiche a casi particolarmente gravi (si sono registrati anche alcuni decessi).
I sintomi più classici sono:
- diarrea
- dolori muscolari
- debolezza
- sudorazione
- edemi alle palpebre superiori
- fotofobia
- febbre
In merito alla modalità di tramissione, l’Istituto Superiore di Sanità ricorda che:
La trasmissione all’uomo avviene esclusivamente per via alimentare, attraverso il consumo di carne cruda o poco cotta contenente le larve del parassita. In Italia, il veicolo di trasmissione è la carne suina (maiale o cinghiale), equina e più raramente di carnivori selvatici (volpe). La trichinosi non si trasmette da persona a persona. Il periodo di incubazione è generalmente di circa 8-15 giorni, ma può variare da 5 a 45 giorni a seconda del numero di parassiti ingeriti.
Dunque, basta evitare di cacciare e mangiare la carne di cinghiale e il problema è risolto!
Non è la prima volta che nella zona vengono cacciati cinghiali che risultano poi positivi alla trichinella. Circa 11 mesi fa la Asl Frosinone aveva segnalato anche su Facebook 5 animali malati.
https://www.facebook.com/aslfrosinone/photos/a.102493921376027/430281828597233/
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