Trichechi, non uno, due, 10 ma almeno un migliaio. Tutti sulla spiaggia vicino a Port Heiden, in Alaska. Qui,da qualche settimana i residenti di un villaggio di 110 persone ne stanno avvistando tantissimi
Trichechi, non uno, due, 10 ma almeno un migliaio. Tutti sulla spiaggia vicino a Port Heiden, in Alaska. Qui, da qualche settimana i residenti di un villaggio di 110 persone ne stanno avvistando tantissimi.
Si tratta di un evento eccezionale ma tutt’altro che positivo. Solo occasionalmente queste creature si spingono nelle acque del Mare di Bering, ma all’arrivo dei primi 200, riempiendo una spiaggia appena fuori dal villaggio, gli abitanti sono rimasti a bocca aperta.
Ad avvistarli è stato il presidente del consiglio tribale di Port Heiden, John Christensen, mentre camminava sulla spiaggia. Sentendo uno strano odore, l’uomo si è avvicinato alla fonte camminando per qualche km.
“Pensavamo che qualcosa fosse morto, quindi stavamo cercando le lontre o le foche sulla spiaggia, per segnalarle alla LEO, la rete locale di osservatori ambientali” racconta.
Ma al suo arrivo trova una sorpresa: una spiaggia affollata di trichechi. Due settimane dopo, Christensen ne ha visti oltre un migliaio, questa volta a circa 32 chilometri dal villaggio.
Cosa ci fanno i trichechi a Port Heiden?
È la domanda a cui gli scienziati stanno cercando di rispondere, non senza difficoltà. Joel Garlich-Miller, biologo americano della Fish and Wildlife Service, non è sicuro del motivo per cui si stiano radunando nella penisola che si protende dall’Alaska verso le Isole Aleutine, ma potrebbe essere correlata alla disponibilità di cibo.
Solitamente, i trichechi maschi e le femmine trascorrono insieme l’inverno nel Mare di Bering ma si separano quando il ghiaccio si ritira ossia quando le temperature si alzano.
Le femmine e i loro piccoli cavalcano il ghiaccio marino verso nord attraverso lo Stretto di Bering fino al mare di Chukchi, usando il ghiaccio come piattaforma per immergersi alla ricerca di vongole e altri molluschi e anche per riposare.
I trichechi maschi invece trascorrono l’estate nel mare di Bering, spesso su isole o località remote nella baia di Bristol, ma a notevole distanza rispetto a Port Heiden, circa 200 km a nord rispetto a dove sono stati avvistati in questi giorni.
Colpa dei cambiamenti climatici?
Forse. A causa del riscaldamento globale, infatti, vi è meno ghiaccio marino a sud rispetto al passato. A quel punto i trichechi maschi passano più tempo nel Mare di Bering settentrionale per via di una maggiore disponibilità di cibo. Con il ritirarsi dei ghiacci dunque sono costretti a rivedere le loro abitudini alimentari e migratorie.
Inoltre, ogni settimana circa continuano a spostarsi per cercare cibo e poi fermarsi a risposare sulla terraferma, percorrendo anche svariati km.
“Stanno cercando di ottimizzare il loro foraggiamento” spiega Garlich-Miller.
Il problema adesso è cercare di tenerli al sicuro visto che la vicinanza dell’uomo può infastidire gli animali e disturbane il riposo. Rimanendo troppo tempo in acqua per evitare l’uomo, inoltre, c’è il rischio che i trichechi possano sprecare troppe energie, necessarie per sopravvivere all’inverno.
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Francesca Mancuso