Caldo infernale, rumori, sofferenza e corse infinite: così "lavorano" i cavalli delle botticelle per ore e ore in ambienti non idonei. Nel cuore di Roma, dove le botticelle sono ancora considerare una tradizione, i cavalli sopportano questo e altro
Posizionati in pieno centro storico, tra una marea di turisti che passa loro accanto, chiede foto, acquista la prossima corsa. Un pezzo di metallo in bocca, la parte più sensibile dell’animale, una museruola, cuffia e paraorecchie contro mosche e rumori forti, ma comunque nel trambusto generale.
Sono alcuni degli accessori che vengono utilizzati per i cavalli che trainano le carrozze, ma che di fatto non proteggono gli equini dalla sforzo che dovranno compiere in piena estate, con temperature vicine ai 30°C.
Qui siamo a Roma, a Piazza di Spagna, e questo è un cavallo di una botticella, un mezzo a trazione animale che purtroppo continua a fare affari sulla pelle dell’animale. La foto è stata condivisa da Fernanda Aronica sui social.
È tardo pomeriggio, fa caldo e nel cuore della città l’animale attende che la sua giornata volga al termine. Il suo “lavoro” è tremendo ed estenuante anche per un animale muscoloso e forte come il cavallo.
Porta in giro residenti e turisti, trainando per ore e ore carrozze con 2,3,4 o più persone a bordo. È costretto a percorrere su strade trafficate per raggiungere i punti di maggiore interesse, spesso tra automobili e altri veicoli.
Si muove in ambienti assolutamente non idonei, tra sanpietrini, buche. Compie sotto al sole lunghi tragitti, venendo incentivato a proseguire a frustate. Tutto questo ha un costo e a pagarlo non è solamente il suo corpo. Lo sforzo può costargli la vita.
La cronaca è piena di casi di cavalli da traino collassati a terra colti da malori e anche di decessi. Ce lo ricorda il cavallo Found Goal, morto alla Reggia di Caserta sotto gli occhi di bambini e visitatori. La sua ex vetturina è stata condannata a un anno di reclusione per uccisione di animali.
Le botticelle e qualunque veicolo a trazione animale costituiscono una “tradizione” da incubo, crudele e antiquata. Non vi è necessità di sfruttare cavalli e altri equidi quando si potrebbero avere eco-carrozze elettriche (come in altre parti del mondo) e riconvertire le licenze dei vetturini, ma l’Italia ancora non è intenzionata a farlo.
L’impiego delle botticelle è stato discusso recentemente anche in Commissione Trasporti con l’emendamento dell’Intergruppo parlamentare per i diritti degli animali e la tutela dell’ambiente. La proposta alla modifica del Codice della Strada, tuttavia, è stata respinta.
Diverse sigle animaliste hanno lanciato campagne per sensibilizzare la popolazione sulle condizioni dei cavalli, chiedendo maggiori tutele per gli animali prima di uno stop definitivo. In attesa di un’altra occasione per mettere al bando questa pericolosa pratica, resta l’invito a non sovvenzionare questo business.
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