Il più completo censimento aereo della fauna selvatica del Sudan del Sud ha rilevato circa 6 milioni di antilopi, una cifra che la renderebbe la più grande migrazione di mammiferi terrestri del mondo. Ma attenzione: il bracconaggio è in aumento
Una autentica carovana di antilopi che attraversa le vaste praterie del Sudan del Sud in quella che è stata già identificata come la più grande migrazione di mammiferi terrestri del mondo. Sono circa 6 milioni e la loro immagine dall’alto della cosiddetta Grande Migrazione del Nilo è qualcosa di meraviglioso.
È quanto emerge dalla stima fatta dall’organizzazione non-profit African Parks, che insieme al Governo ha condotto il primo sondaggio aereo – con quasi 60mila foto e il tracciamento di oltre cento animali con collare su circa 120mila chilometri quadrati – sulla fauna selvatica del Paese durato due settimane l’anno scorso in due parchi nazionali e aree limitrofe.
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Quello che è venuto fuori è straordinario, ma attenzione: gli esperti avvertono che gli animali affrontano anche una crescente minaccia dal bracconaggio commerciale in una nazione piena di armi e senza una forte applicazione della legge.
The South Sudan aerial survey that confirmed the largest land mammal migration on Earth covers 122,774 km2 of contiguous…
Posted by African Parks on Wednesday, June 26, 2024
Salvare l’ultima grande migrazione della fauna selvatica sul pianeta è una cosa incredibilmente importante – ha affermato Mike Fay, uno scienziato ambientalista che ha condotto l’indagine. Ci sono così tante prove che gli ecosistemi mondiali stanno collassando, che le risorse mondiali si stanno gravemente degradando e sta causando un gigantesco sconvolgimento sul pianeta.
Di fatto, molti dei gruppi etnici che vivono all’interno dell’area Boma Badingilo Jonglei (BBJL), tra cui i Dinka, i Murle, gli Anyuak, i Jie, i Toposa, i Nyangatom, i Nuer, i Mudari, i Bari, i Lokyoya, i Madi, i Lolubo, gli Ari, i Lopit, i Latuka, i Boya e i Didinga, hanno profonde tradizioni culturali e attività di sostentamento saldamente radicate e fortemente dipendenti dalla fauna selvatica e dai vasti paesaggi in cui vivono. Ragione per cui, lo sfruttamento non gestito di questa risorsa potrebbe innescare il collasso dei modelli migratori, dell’integrità ecologica e dei mezzi di sussistenza.
Il Sudan del Sud ha sei parchi nazionali e una dozzina di riserve di caccia che coprono più del 13% del territorio. La migrazione si estende da est del Nilo nei parchi di Badingilo e Boma fino alla vicina Etiopia, un’area più o meno delle dimensioni dello stato americano della Georgia. Include quattro antilopi principali, il kob dalle orecchie bianche, di cui ce ne sono circa 5 milioni, il tiang, la gazzella di Mongalla e il bohor reedbuck.
Se è vero che l’indagine ha confermato che alcuni animali sono aumentati rispetto a una ricerca più limitata del 2010, è anche vero che vi è – sotto gli occhi di tutti – un declino “catastrofico” della maggior parte delle specie non migratorie negli ultimi 40 anni, come l’ippopotamo, l’elefante e il facocero. E questo, ovvio, potrebbe segnare un punto di non ritorno.
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