Il Ministero della Salute ha istituito un gruppo di lavoro che avrà l'obiettivo di promuovere metodi altrernativi alla sperimentazione animale.
Un piccolo passo avanti per la salute e il benessere degli animali nel settore della sperimentazione scientifica: il Ministero della Salute ha istituito un gruppo di lavoro con l’obiettivo di promuovere metodi alternativi alla sperimentazione animale.
Il Ministero della Salute promuove metodi di sperimentazione alternativi
Il Ministero della Salute ha istituito un Tavolo per studiare metodi alternativi alla sperimentazione animale. Ad annunciarlo è lo stesso Ministero attraverso un comunicato stampa.
Il gruppo di lavoro è costituito da esperti e ricercatori, oltre che dai rappresentanti delle Istituzioni e ha l’obiettivo di proporre e promuovere metodi diversi dalla sperimentazione animale da utilizzare nella ricerca scientifica.
Gli esperti del gruppo di lavoro si riuniranno una volta al mese e presenteranno una relazione semestrale al ministro.
Come si legge nel comunicato, il ministro della Salute Giulia Grillo ha commentato così la firma del provvedimento:
“Finalmente ci siamo dotati di uno strumento di civiltà. Il monitoraggio delle sperimentazioni sull’utilizzo di animali è una conquista etica, ma anche scientifica. Occorre bilanciare gli interessi della ricerca e della scienza con la necessità di andare oltre i metodi tradizionali per ridurre al massimo fino a superare l’utilizzo degli animali”.
Metodi alternativi alla sperimentazione animale
Progettare metodi alternativi alla sperimentazione animale risulta spesso complicato a causa della complessità dell’organismo umano e dall’interazione tra i vari organi, tessuti e sistemi del nostro corpo.
Oggi sono disponibili diversi metodi complementari o alternativi alla sperimentazione animale. Tali metodi possono prevedere la ricostruzione di organi in laboratorio partendo da colture cellulari oppure l’uso di modelli elaborati al computer.
Al momento i metodi diversi dalla sperimentazione animale sono pochi e riguardano prevalentemente i prodotti cosmetici: grazie al progresso tecnologico è stato abolito il test di Draize, che prevedeva di testare la tossicità acuta di sostanze chimiche sull’occhio del coniglio vivo.
Si trattava di un test terribile, che provocava un’immensa sofferenza all’animale.
Oggi l’irritazione cutanea e oculare degli ingredienti cosmetici sono effettuati su organi isolati post-mortem o su organi ricostruiti.
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Tatiana Maselli