Sul litorale di Pesaro sono comparse decine di piccole sacche scure. Non sono alghe né spazzatura bensì uova di pesci cartilaginei portati a riva dalle onde e dalle forti mareggiate. Cosa fare se ne troviamo una sulla battigia? Non rimuoviamole in alcun modo
Sulle spiagge di Ponente, Levante e Baia Flaminia di Pesaro decine e decine di sacche scure a forma rettangolare sono state trovate sulla battigia. A prima vista potrebbero sembrare dei rifiuti di plastica o delle alghe, ma non sono né una né l’altra cosa.
Si tratta di uova di pesci cartilaginei, la cui stagione riproduttiva è appena iniziata. Solitamente questa va dalla primavera all’estate, ma può durare anche di più. In questo periodo dell’anno è possibile infatti imbattersi in queste uova sul bagnasciuga.
Queste capsule ovipare prendono il nome di borsa o borsellino della sirena, dall’inglese mermaid’s purse. Alcuni squali, come ad esempio il gattuccio della famiglia Scyliorhinidae, e razze sono ovipari e depongono uova di questo tipo.
Grazie a dei filamenti a forma di spirale che si trovano all’estremità delle capsule, le sacche si ancorano saldamente ai fondali, alle alghe. Dopo essere state fecondate, l’embrione si sviluppa nella capsula fin quando questa non si apre del tutto liberando il piccolo in mare.
Può capitare tuttavia che a seguito di forti mareggiate le capsule ovipare vengano allontanate dai fondali e portate sulle spiagge ed è proprio quello che sta succedendo sul litorale dell’Adriatico.
Siamo particolarmente lieti di assistere a questo fenomeno, perché mostra come sia in corso il ripopolamento naturale di un mare sofferente a causa dell’inquinamento industriale e civile, delle trivellazioni e dell’invasione di plastiche e microplastiche, ha detto Roberto Malini, co-presidente dell’associazione EveryOne Group.
Cosa fare però se si trova una o più di queste sacche a riva? Prima di tutto dobbiamo fare massima attenzione a non calpestarle. Controlliamo se le uova sono piene guardandole semplicemente in controluce. Se sì, rimettiamole immediatamente in acqua.
I borsellini delle sirene possono sopravvivere alcune ore sulla battigia, ma lontano dall’acqua uova ed embrioni morirebbero. Non rimuoviamoli, ma restituiamole al mare il prima possibile.
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