Strappare il collo all’oca, la barbara tradizione francese considerata “rito di passaggio” all’età adulta

A Saint-Bonnet-près-Riom, in Francia, la controversa tradizione del "collo dell'oca" vede giovani strappare le teste di polli, oche e conigli, uccisi durante la festa patronale. Finalmente quest'anno una forte protesta nazionale chiede il divieto in tutto il Paese di questo antico e barbaro "gioco"

Ogni anno, in occasione della festa patronale di Saint-Bonnet-près-Riom, in Francia, si svolge la barbara tradizione del “collo d’oca” dove alcuni giovani a cavallo devono strappare le teste di polli, oche e conigli già morti appesi da una corda.

Anche nel 2023, purtroppo, questo macabro appuntamento è stato celebrato. Domenica scorsa era l’ultimo giorno, il culmine dei festeggiamenti che si estendono su tre giorni in onore del patrono del paese, e questa tradizione, considerata dai partecipanti un rito di passaggio all’età adulta, si è come sempre svolta.

Tuttavia, quest’anno il “collo dell’oca” ha attirato l’attenzione nazionale e suscitato una forte polemica.

È stata in particolare l’associazione animalista One Voice a documentare e condividere sui social network il momento “clou” della celebrazione: giovani a cavallo che strappano le teste di alcuni animali morti appesi ad una corda.

Si chiama “collo dell’oca” ma anche polli, conigli e galline subiscono la stessa sorte, mentre tra il pubblico, composto da circa un migliaio di persone, gli sguardi oscillano tra il divertimento e il disgusto.

***ATTENZIONE IMMAGINI FORTI*** non guardate il seguente video se siete particolarmente sensibili.

Impossibile non essere d’accordo con gli attivisti di One Voice, che sottolineano come questa usanza sia “degradante” e “immorale”, oltre che un vero e “abuso post mortem sugli animali”. Hanno quindi lanciato una petizione online per chiedere il divieto di questa tradizione in tutta la Francia.

Anche i consiglieri regionali del gruppo Les Écologues hanno preso posizione contro il “collo dell’oca”, scrivendo in una lettera al prefetto che:

mutilare e giocare […] con resti di animali, anche davanti ai bambini, ci sembra del tutto immorale. Ci sono molti altri modi per celebrare i coscritti dei nostri villaggi.

I difensori del “collo d’oca”, dal canto loro, sottolineano il desiderio di preservare le tradizioni antiche, che potrebbero risalire al Medioevo. Motivazioni che però non reggono più, quando si tratta di compiere nel 2023 un tale scempio nei confronti degli animali.

La domanda rimane solo una: ma perché?  

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Fonte: One Voice

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