Centinaia di uccelli migratori si sono schiantati contro i grattacieli di New York, una vera e propria strage

Strage di uccelli migratori a New York: si sono schiantati contro le vetrate dei grattacieli e molti non ce l'hanno fatta.

Centinaia di uccelli migratori si sono schiantati contro i grattacieli di New York, una terribile strage messa in luce da un video straziante pubblicato su Twitter da Melissa Breyer, volontaria di New York Audubon, organizzazione no-profit che protegge milioni di uccelli selvatici che vivono o attraversano la Grande Mela.

Melissa ne ha trovati più di 200 disseminati sui marciapiedi della città. Avvisata da uno strumento che prevede gli spostamenti degli uccelli, immaginava che ne sarebbero arrivati più del solito e così, martedì mattina, ha raggiunto l’area del World Trade Center, un luogo di monitoraggio abituale. Purtroppo, una volta giunta in loco, gli uccelli erano ovunque. 

Generalmente, durante la stagione migratoria, Melissa trova a terra una ventina di vittime, ma martedì ce n’erano ben 226. Alcuni uccelli erano a tal punto maciullati da non poter essere nemmeno raccolti. Solo una settantina di esemplari ce l’hanno fatta grazie alle cure dei volontari.

https://twitter.com/MelissaBreyer/status/1431683599888171013

Purtroppo non si tratta di un caso isolato, accade spesso che gli uccelli si schiantino contro i grattacieli della Grande Mela, fenomeno aggravato dal maltempo. I motivi? Le luci della città che disorientano gli animali facendoli urtare contro gli edifici e le facciate in vetro dei grattacieli, che gli uccelli non riconoscono come barriere solide. 

Secondo NYC Audubon, ogni anno muoiono tra i 90.000 e 230.000 uccelli migratori a causa di collisioni contro le vetrate degli edifici di New York. Per questo New York Audubon invita i gestori degli edifici ad adottare alcune semplici misure per prevenire simili incidenti.

Come disattivare l’illuminazione notturna non essenziale durante le migrazioni e modificare le vetrate in modo da renderle più visibili, chiedendo al Governo stesso di intervenire tramite apposite leggi.

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FONTE: Audubon

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