Strage di globicefali sulle coste della Nuova Zelanda: è mistero sulle cause dello spiaggiamento 

Nuovo spiaggiamento di massa in Nuova Zelanda: nelle ultime 24 ore una trentina di balene pilota sono morte sul litorale di Farewell Split. E non è la prima volta che si verificano morìe di cetacei in questo tratto di costa

È una vera e propria strage quella avvenuta nell’ultime ore sul litorale di Farewell Split, in Nuova Zelanda. In totale sono ben 34 gli esemplari i globacefali trovati spiaggiati nella stretta lingua di sabbia situata nella splendida e selvaggia Golden Bay. A segnalare lo spiaggiamento di massa è stato un cittadino, che ha allertato il Dipartimento di Conservazione intorno alle 18 di ieri.

Subito dopo è intervenuto un team di veterinari e di soccorritori a cui si sono aggiunti gli attivisti dell’associazione Project Jonah – che si occupa di tutela della fauna marina – che hanno lottato contro il tempo per salvare il maggior numero possibile di balene pilota.

Purtroppo finora soltanto 5 esemplari sono riusciti a sopravvivere e sono stati riportati in mare, grazie all’arrivo dell’alta marea di questa mattina. Per il momento non sono ancora state confermate le cause di questa morìa e ci sono diverse ipotesi al riguardo.

“Sebbene questo evento sia straziante, gli spiaggiamenti di balene sono un fenomeno naturale” spiega il Dipartimento della Conservazione della Nuova Zelanda, che è intervenuto per prestare soccorso ai globicefali e si occuperà degli esemplari deceduti.

Non è affatto la prima volta che si verifica un evento del genere sul litorale di Farewell Split. Nel 2017 è avvenuto uno spiaggiamento di portata gigantesca: ben 700 balene pilota sono state rinvenute sulla costa e di queste circa 300 hanno perso la vita. Un anno fa, invece, nell’area si sono arenati altri 50 esemplari.

Questi fenomeni potrebbero essere dovuti alla particolare conformazione della lunga e stretta lingua di sabbia che si estende per 26 km. Qui il fondale marino è poco profondo e ciò potrebbe interferire col senso di orientamento delle balene pilota.

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Fonti: Project Jonah New Zealand/Department of Conservation

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