Ogni anno in Italia vengono macellati oltre 2 milioni di agnelli per finire sulla nostra tavola, soprattutto durante le festività pasquali. Ma attraverso le nostre scelte di consumo possiamo fermare questa mattanza
Strappati alle loro madri a qualche settimana dalla nascita e costretti ad affrontare vere e proprie odissee stipati su camion e navi per poi diventare carne da macello. È la sorte terrificante e disumana che tocca ogni anno a circa 2 milioni di agnelli nel nostro Paese. Il picco delle uccisioni si raggiunge proprio a ridosso delle festività di Pasqua, quando vengono macellati circa 300mila esemplari – in nome di una tradizione religiosa ormai anacronistica – per finire sulle tavole.
Anche se rispetto a circa un decennio fa si è assistito ad un crollo delle richieste, i numeri relativi all’ultimo anno sono ancora troppo elevati. Nel corso del 2021, infatti, gli agnelli brutalmente uccisi sono stati ben 2.202.293 (contro i 2.828.878 del 2021), come riferito dai dati diffusi dall’associazione Essere Animali, che si batte da tempo per fermare questa strage.
La terrificante (e breve) vita degli agnelli
Purtroppo l’esistenza degli agnelli è segnata fin dalla loro nascita. Le femmine vengono sfruttate negli allevamenti per la produzione del latte (andando incontro allo stesso destino delle madri). Gli esemplari maschi, invece, vengono strappati alle loro mamme e a circa un mese dalla nascita vengono macellati. Prima di essere uccisi, però, molti agnellini sono costretti ad affrontare viaggi interminabili – talvolta lunghi anche 30 ore – ammassati sui camion senza spazio per muoversi e senza cibo e acqua, come hanno confermato numerose indagini svolte da associazioni animaliste e dalle forze dell’ordine. In Italia un agnello su tre che finisce sulle nostre tavole, proviene infatti, da Paesi esteri come la Spagna e la Romania.
L’incubo, poi, prosegue con la macellazione. In troppi casi a questi cuccioli vengono inflitte atroci sofferenze e vengono uccisi quando sono ancora coscienti. In teoria per legge l’abbattimento dovrebbe avvenire dopo lo stordimento, ma spesso continuano ad essere ancora coscienti durante l’operazione. E quando gli operatori se ne accorgono capita che vengono storditi con scariche elettriche.
#IONONLOMANGIO: con le nostre scelte possiamo fermare la mattanza
Che fare di fronte a tanta crudeltà? Ognuno di noi può provare a invertire la tendenza attraverso le proprie scelte di consumo. Per invitare gli italiani a fermare la strage di agnelli l’associazione Essere Animali, anche quest’anno, sta portando avanti la campagna social #IONONLOMANGIO.
Per partecipare basta condividere sui social una foto accompagnata dall’hashtag #iononlomangio in modo da far diventare virale il messaggio e spingere tante altre persone ad iniziare a vedere gli agnelli come esseri viventi e non come cibo.
📢 🐑 La nostra campagna #IoNonLoMangio anche in centro a Milano e Bologna!In questo periodo sono oltre 300 mila gli…
Posted by Essere Animali on Monday, April 11, 2022
Tutti insieme possiamo dire no a quest’antica tradizione sanguinaria, optando per un menu pasquale senza crudeltà!
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Fonte: Essere Animali/Facebook
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