Basta al lancio delle colombe nei matrimoni! Il Comune di Pescara mette al bando la pratica dopo l’ennesimo episodio costato caro a 7 esemplari

Una tradizione antica ma molto pericolosa per le colombe, che si trovano improvvisamente libere dopo una vita in cattività, è finalmente diventata solo un ricordo nel comune di Pescara

Una delle tante usanze popolari legate al mondo dei matrimoni è quella che prevede la liberazione di colombe bianche dopo la cerimonia come segno di buon augurio per la nuova coppia. Un momento di folclore legato alle tradizioni popolari, ma anche un’usanza barbara che può danneggiare, o addirittura uccidere, i poveri uccelli che ne sono protagonisti.

Le colombe utilizzate, infatti, sono nate e cresciute in cattività e hanno trascorso buona parte della loro esistenza in gabbia. Liberarle così, senza protezione alcuna e senza che queste siano mai state abituate a volare in spazi aperti, le espone a rischio di ferite anche gravi. Inoltre questi animali, abituati a essere nutriti dalla mano dell’uomo, non sono in grado di sopravvivere in autonomia e procacciarsi il cibo da soli.

Per mettere fine a questo scempio che miete vittime fra gli uccelli innocenti, il consiglio comunale di Pescara ha presentato e fatto approvare un ordine del giorno in cui si chiede al sindaco di fermare in modo definitivo il volo nuziale delle colombe e qualsiasi altro utilizzo improprio di questi animali in occasione di fiere e feste.

Si pensi che, solo qualche giorno fa, in occasione delle celebrazioni di un matrimonio in comune sono state liberate sette colombe bianche. Quattro di queste, di cui due ferite, sono state recuperate dall’attivista Elena Pesce e da altri volontari indipendenti, con il supporto tecnico e scientifico del WWF Abruzzo. Le altre tre colombe non sono state ritrovate e si teme siano morte, purtroppo.

Speriamo che presto l’iniziativa virtuosa del consiglio comunale di Pescara possa essere imitata anche da altre amministrazioni comunali per dire definitivamente basta alla strage delle colombe.

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Fonti: Il Pescara / ENPA Pescara

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