Stop alle gabbie negli allevamenti in Emilia-Romagna, risoluzione storica

L'Emilia-Romagna è la prima Regione italiana che ha approvato una risoluzione per abolire l'uso delle gabbie negli allevamenti.

Dall’Emilia-Romagna arriva una buona notizia relativa al mondo degli allevamenti. Si tratta, infatti, della prima Regione italiana che ha approvato una risoluzione per abolire l’uso delle gabbie in queste strutture. In Italia sono ancora tantissime le specie, come galline, maiali e conigli, allevate in gabbia per gran parte della loro (breve) esistenza. Con l’approvazione di questa storica risoluzione, l’Emilia-Romagna farà da apripista nella promozione del rispetto del benessere animale.

La mozione, portata avanti da Europa Verde, trae ispirazione dell’iniziativa dei cittadini europei “End the Cage Age”, che lo scorso ottobre hanno presentato circa 1,4 milioni di firme alla Commissione Europea per dire stop alle gabbie negli allevamenti. La campagna ha avuto un grande successo anche in Italia, dove sono state raccolte oltre 90mila firme e si sono mobilitate diverse associazioni animaliste. 

“Buone notizie, e non solo per animalisti ed ambientalisti!” – ha commentato su Facebook Silvia Zamboni, consigliera regionale del Gruppo Europa Verde e prima firmataria della risoluzione – Oggi l’Emilia-Romagna fa un primo importante passo verso la transizione graduale a modalità di allevamento senza gabbie. Grazie all’approvazione della risoluzione per abbandonare l’uso delle gabbie negli allevamenti, di cui sono prima firmataria, l’Emilia-Romagna, prima in Italia, intraprende un percorso istituzionale per la tutela sia del benessere e della salute degli animali, e quindi anche dei consumatori, sia della reputazione delle nostre eccellenze alimentari sui mercati internazionali.”

I motivi per eliminare le gabbie dagli allevamenti intensivi sono molteplici e non riguardano soltanto il benessere degli animali, ma anche la salute pubblica.

“È ormai riconosciuto che l’industrializzazione dei sistemi di allevamento intensivi costringe un alto numero di animali a vivere in spazi ristretti con ripercussioni negative sul loro benessere e la loro salute.”– sottolinea Silvia Zamboni – “Oltre a comportare l’impiego massiccio di antibiotici, col rischio che poi si ritrovino nella carne destinata al consumo, queste condizioni di allevamento favoriscono la diffusione di virus e batteri che possono essere potenzialmente trasmissibili all’uomo (zoonosi) e all’origine di epidemie, come l’aviaria anni fa. Rendere più sostenibili ambientalmente ed eticamente i metodi di allevamento premia inoltre quegli allevatori che già oggi rispettano il benessere degli animali.”

L’Italia si piazza al 17esimo posto a livello europeo per la presenza di gabbie. Ogni anno, infatti, ben 45 milioni di animali vengono ancora allevati in piccole gabbie dove hanno a malapena lo spazio per muoversi. È arrivato il momento di abolire questa crudeltà.

Fonte: Regione Emilia-Romagna /Facebook

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