Squali in fuga: ti racconto perché il cambiamento climatico spinge questi predatori lontano dalle barriere coralline

Un nuovo studio, pubblicato su Communications biology, mostra come lo stress ambientale sta alterando il loro comportamento, mettendo a rischio l'equilibrio dell'ecosistema marino

Lo sappiamo già, le barriere coralline sono quell’ecosistema, essenziale per l’equilibrio degli oceani, che più altri sta subendo le ripercussioni del riscaldamento e dell’acidificazione dei mari, della pesca eccessiva e dell’inquinamento. Ma ora un nuovo studio pubblicato su Communications biology  ci avverte che l’insieme di questi stress ha conseguenze drammatiche anche per le specie che abitano i reef, come gli squali grigi (Carcharhinus amblyrhynchos).

Lo studio: otto anni di osservazioni nell’arcipelago di Chagos

Un team di ricerca internazionale, guidato da scienziati marini della Lancaster University e della Zoological Society of London, ha collegato dei localizzatori acustici a 120 squali e ha installato ricevitori attorno agli atolli corallini per monitorare i movimenti degli squali nelle barriere coralline dell‘arcipelago di Chagos, nell’Indo-Pacifico, tra il 2013 e il 2020.

In collaborazione con gli scienziati del King’s College di Londra specializzati nell’osservazione della Terra, oltre 714.000 rilevamenti acustici sono stati combinati con i dati satellitari.

I risultati: lo stress ambientale spinge gli squali lontano dalle barriere

I risultati dello studio testimoniano che l’aumento dello stress ambientale sulle barriere coralline, causato principalmente da eventi di sbiancamento e da cambiamenti nella temperatura dell’acqua, ha portato a una significativa riduzione della residenza degli squali grigi. Questi predatori tendono ad allontanarsi dai reef più compromessi, spostandosi verso aree meno stressate o, addirittura, abbandonando le barriere coralline per periodi prolungati.

Come (in)naturale conseguenza, gli squali hanno così iniziato ad ampliare il loro raggio d’azione e a trascorrere più tempo lontano dalle acque poco profonde, dove solitamente si nutrono e si riproducono.

Le conseguenze: un ecosistema a rischio

Gli squali grigi sono preziosi inquilini delle barriere coralline, che contribuiscono a mantenere in salute. Questi predatori acquatici, infatti, trascorrono gran parte della giornata pattugliando i reef, tenendo sotto controllo le popolazioni di pesci erbivori e mantenendo così l’equilibrio tra coralli e alghe. La loro presenza è preziosa anche per il mantenimento della diversità genetica delle popolazioni ittiche, che a sua volta favorisce la resilienza dell’ecosistema.

La loro assenza prolungata potrebbe portare a un aumento incontrollato delle popolazioni di erbivori, con conseguente degrado dei coralli e perdita di biodiversità. Inoltre, gli squali contribuiscono al trasporto di nutrienti tra le diverse aree dell’oceano, processo essenziale per la salute delle barriere coralline.

Per questo, la loro ridotta presenza, sottolinea lo studio, potrebbe compromettere ulteriormente la resilienza di questi già fragili ecosistemi, accelerandone il declino.

Non vuoi perdere le nostre notizie?

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Facebook