Il Consiglio di Stato ha dato ragione alla Lav e ha sospeso la sperimentazione sui sei macachi portata avanti dalle Università di Torino e Parma
Il Consiglio di Stato ha annullato la sentenza del TAR del Lazio e ha finalmente fermato la sperimentazione sui macachi.
I sei macachi, oggetto di un progetto di ricerca dell’Università di Torino in collaborazione con l’università di Parma, avrebbero dovuto subire a breve un intervento chirurgico per l’asportazione di parti della corteccia cerebrale e sarebbero diventati clinicamente ciechi.
Gli animali erano stati infatti inseriti nel “Lightup – Turning the cortically blind brain to see”, un progetto di studio sui deficit della visione.
La LAV , Lega antivivisezione, ha portato avanti una battaglia durata oltre sei mesi per ostacolare i terribili esperimenti sui macachi, anche attraverso una raccolta firme e facendo ricorso al TAR.
Lo scorso novembre, però, il Tar aveva respinto la richiesta della LAV e, pertanto, la sperimentazione è proseguita. Almeno fino a oggi, quando il Consiglio di Stato ha ribaltato la decisione del Tribunale, fermando finalmente gli esperimenti.
La decisione è stata presa poiché la Direzione Generale del Ministero della Salute non ha fornito sufficienti prove sull’impossibilità di trovare alternative a test tanto invasivi sugli animali.
Secondo i giudici, infatti, chi effettua sperimentazione sugli animali può farlo solo se non esistono soluzioni diverse.
La Corte ha dunque dato ragione a LAV e ha sospeso i terribili test sui sei macachi.
“Finalmente con questa pronuncia si vuole fare chiarezza oltre il muro di gomma che difende un progetto sperimentale in cui emergono sempre di più requisiti mancanti, incongruenze e valutazioni di parte, e si ristabilisce l’importanza dell’interesse alla protezione degli animali, degni di tutela”, ha commentato LAV.
Ora l’associazione chiede al Ministro della salute, Roberto sSperanza, di revocare l’autorizzazione all’esperimento dell’Università di Torino e di portare in salvo i macachi, catturati in natura e trasportati dalla Cina con l’obiettivo di sottoporli a inutili test.
“Condividiamo questo risultato fondamentale con le migliaia di persone che hanno già firmato la petizione LAV #civediamoliberi e pacificamente manifestato con noi in questi mesi a Torino, Parma e Roma: questa vittoria legale, in una battaglia così lunga, è particolarmente importante per fermare subito il progetto di ricerca, prima che inizino le procedure purtroppo più invasive per gli animali”, ha dichiarato Gianluca Felicetti presidente LAV.
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