Sperimentazione animale: la crudeltà sarà ancora permessa in Italia fino al 2025, lo prevede il decreto Milleproroghe

In Italia fino a luglio 2025 migliaia di animali continueranno ad esse trattati come cavie da laboratorio per testare alcol, droghe e farmaci

L’orrore della sperimentazione animale proseguirà per altri tre anni circa in Italia. È ormai ufficiale la proroga, come stabilito dal decreto Milleproroghe. Ieri, infatti, le Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio della Camera hanno approvato una serie di emendamenti identici al dl Milleproroghe che prevedono la possibilità, fino  al 1° luglio 2025, di condurre i test per portare avanti studi sugli xenotrapianti d’organo e sulle sostanze d’abuso, sui farmaci e in particolare sui vaccini.

Ciò significa che otre 700 mila tra primati, cani e gatti continueranno ad essere torturati legalmente per effettuare dei test su varie sostanze come alcol, droghe, tabacco e xenotrapianti.

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La decisione ha lasciato con l’amaro in bocca le associazioni che si battono per la tutela dei diritti degli animali, tra cui la LAV (Lega Anti Vivisezione) e la LEAL (Lega Antivivisezionista). In realtà il testo originario prevedeva una proroga di soli sei mesi, ma l’urgenza di sviluppare nuovi farmaci e vaccini per combattere la pandemia hanno portato ad un prolungamento delle tempistiche.

Da anni denunciamo la mancanza di fondi stanziati per la ricerca con metodi sostitutivi e come associazione da oltre quarant’anni finanziamo borse di studio per una ricerca senza animali. – commenta Gian Marco Prampolini, Presidente della LEAL –Non ci siamo mai fatti illusioni sul fatto che, più che la sorte degli animali, a troppi politici in Parlamento sempre importino i consensi delle lobby delle multinazionali del farmaco. Anche oggi con questa ennesima proroga abbiamo avuto conferma che una avanzata ricerca che faccia uso delle sofisticate tecnologie già esistenti e miri a implementarle, non è evidentemente così importante come l’asservimento a un baronato che fa della ricerca un mercato.”

Non si è fatta attendere neanche la reazione della LAV, che continuerà a portare avanti la battaglia per preservare il benessere degli animali.

Nonostante l’ennesima proroga, non smetteremo di difendere le pur minime restrizioni della normativa italiana che, fra l’altro, vietano le attività di allevamenti come Green Hill e sulle quali la Commissione di Bruxelles non sta procedendo da anni con una procedura d’infrazione. – fanno sapere dall’associazione – Continueremo a batterci per una ricerca davvero scientifica ed eticamente compatibile e, grazie al proprio 5×1000, a sostenere Università pubbliche , come già fatto con quelle di Bologna, Pisa, Parma, Pavia e Genova nello sviluppo dei nuovi approcci metodologici di ricerca.

Le alternative alla crudeltà esistono. E non sono più accettabili le torture che vengono inflitte agli animali in Italia, che si definisce un Paese civile.

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Fonti: LAV/LEAL

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