Sfattoria degli ultimi, niente da fare: il Tar conferma l’ordinanza della ASL. Cosa succederà adesso?

Il Tar Lazio si è pronunciato circa l'abbattimento dei maiali e dei cinghiali sani ospitati presso il santuario romano la Sfattoria degli Ultimi, dando pieni poteri all'ASL Roma1. Il rischio soppressione per gli animali è ora elevatissimo sebbene non vi sia pericolo per la diffusione della peste suina africana

Quello che sta succedendo nelle ultime ore presso la Sfattoria degli Ultimi, il santuario romano che accoglie maiali e cinghiali preso di mira dall’azienda sanitaria italiana per il rischio diffusione peste suina africana, ha dell’inconcepibile.

Nemmeno passati i 3 giorni concessi alla fondatrice del rifugio Paola Francesca Samaritani e a tutti i volontari per presentare al giudice del Tar Lazio tutta la documentazione possibile e immaginabile, lo stesso Tar anticipa la decisione circa l’abbattimento dei suidi sani ospitati presso la Sfattoria degli Ultimi, dando pieni poteri all’ASL Roma1.

A raccontare quest’ultimo passo indietro è Emanuele Zacchini, volontario e volto di questa assurda battaglia, che sta cercando di aggiornare il web sugli sviluppo della vicenda.

Esattamente ieri sera, e lo scopriamo stamattina, succede che guarda caso nello stesso giorno in cui la ASL deposita per suo conto, a suo favore, la documentazione richiesta dal giudice del Tar, il giudice stesso emette un provvedimento per cui decapita un giorno e mezzo che avevamo a disposizione per fornire tutta la documentazione completa. Siamo veramente vicini alla violazione del diritto alla difesa, dice Emanuele.

Tutto questo “sebbene non vi sia possibilità di aver accertato che ci sia qualsiasi tipo di focolaio o qualcosa di riconducibile alla peste suina” come scritto nel provvedimento indirizzato alla Sfattoria.

Ciò significa sostanzialmente che sarà la ASL Roma1 a decidere come meglio procedere: se continuare con i controlli e gli accertamenti sulla salute dei maiali e dei cinghiali e sulle norme di biosicurezza o presentarsi fuori i cancelli della Sfattoria per uccidere tutti gli animali ad eccezione di due.

Questi animali devono vivere perché sono sani, animali di affezione, sono controllati, sono dentro doppia recinsione e non diventeranno mai carne, conclude esasperato Emanuele.

Ora come ora il supporto di tutta Italia è indispensabile. Sul posto continuano ad arrivare cittadini da ogni parte del Paese. Oggi ci sarà anche Andrea Cisternino, il volontario italiano residente in Ucraina raggiungerà la Sfattoria degli Ultimi per mostrare tutta la sua solidarietà alla causa e agli animali che rischiano la vita.

Nessun riscontro è pervenuto intanto da parte del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti o dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri. La politica non ha speso nemmeno un minuto del suo tempo o una parola a riguardo.

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Fonte: Sfattoria degli Ultimi/Facebook

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